Per sterilità si intende il mancato concepimento di una coppia che abbia rapporti sessuali liberi ed in fase ovulatoria dopo un periodo di 12 mesi.
Il termine di infertilità è invece riservato all'incapacità di portare avanti una gravidanza fino ad una epoca compatibile con la vitalità del feto.
In genere, il 25% circa delle coppie hanno la probabilità di concepire già entro il primo mese, mentre il 90% circa vi riesce nell' arco di un anno. Ne consegue che circa il 10-12% di esse non riesce ad ottenere figli entro questo limite di tempo.
Quali ne possono essere i motivi? Intanto diciamo che essi possono essere diversi e complessi, considerando che, nonostante il miglioramento e la sofisticazione delle tecniche diagnostiche, ancora oggi nel 20- 30% dei casi si parla di sterilità inspiegata.
Comunque, si può affermare che le cause più frequenti sono da ricercare nei disturbi della ovulazione per quel che riguarda la donna (presenti nel 25-30% del totale dei casi) e nelle anomalie spermatiche per quel che riguarda l'uomo (presenti nel 20-25% del totale dei casi).
A grandi linee potremmo dire che nei Paesi più industrializzati il fattore femminile incide per il 30%, quello maschile per 20%, una sterilità di coppia è presente in circa il 20% dei casi, mentre la sterilità inspiegata e le gravidanze insorte spontaneamente rappresentano rispettivamente il 20 e il 10% circa dei casi.
Al di là dei possibili fattori di rischio quali età (la fertilità raggiunge il suo massimo intorno ai 25 anni e declina a partire dai 32), farmaci, droghe, radiazioni, abitudini voluttuarie (fumo, caffè, dieta, esercizio fisico ecc) stress ed altri per i quali non tutti sono disposti a riconoscere un ruolo determinante, le cause di sterilità possono essere così schematizzate.
Tra le cause femminili sottolineiamo:
a) fattore endocrino- abbiamo già ricordato l' importanza dei disturbi dell' ovulazione che possono derivare da disordini organici o disfunzionali centrali (unita ipotalamo-ipofisi) o periferici (ovaio)
b) fattore tubarico alterazioni funzionali e/o anatomiche delle tube (i condotti, cioè, che hanno la funzione di trasportare l'uovo fecondato fino alla cavità uterina) presenti nel 15% dei casi.
c) fattore uterino - malformazioni, processi infiammatori, lesioni traumatiche e processi aderenziali, fibromiomi.
d) fattore cervicale - anomalie anatomiche, alterazioni infiammatorie, alterazioni funzionali, cause immunologiche.
e) fattore vaginale- soprattutto quadri malformativi.
Per quanto riguarda le cause maschili si distinguono:
a) sterilità secretoria (derivante da un danno testicolare secretorio) che può essere dovuta ad alterazioni primitive -per lo più congenite- o secondarie -disendocrine, infiammatorie, vascolari, da ectopia ecc- del testicolo.
b) sterilità escretoria (derivante da un'ostruzione delle vie escretorie) che può riconoscere cause congenite o acquisite.
Da quanto esposto, si può dunque comprendere che l'iter diagnostico può, in alcuni casi, diventare particolarmente lungo e complesso oltreché fisicamente impegnativo per chi vi si deve sottoporre.
Ecco perché è sempre buona regola iniziare con gli accertamenti più semplici e meno invasivi (raccolta accurata della storia clinica della coppia, studio ormonale del ciclo, esame del liquido seminale ecc) in modo da medicalizzare almeno la situazione che finirebbe cosi per essere considerata alla stregua di una malattia.
Sterilità e sessualità
Una coppia che si trova ad affrontare un problema di sterilità, se non viene adeguatamente preparata sui piano psicologico, finirà per vivere una condizione di malattia tanto più pesante psicologicamente quanto più interessa uno solo dei due partners.
E il prezzo più alto riguarderà spesso la qualità della relazione sessuale. Il cammino diagnostico e terapeutico che queste coppie debbono intraprendere, come già accennato, può rivelarsi lungo, faticoso, a tratti doloroso sul piano fisico, frequentemente inconcludente. Se a questo aggiungiamo che il medico è costretto a frugare anche nelle pieghe più nascoste, più intime di quelle coppie, si può facilmente immaginare la condizione di stress, di ansia e di depressione che ne può derivare.
Tutto ciò si riverbera sulla sfera sessuale, in particolare maschile: si calcola che circa il 10% dei partners maschi di coppie sterili presenta fenomeni di impotenza erettiva secondaria o assenza di eiaculazione in coincidenza con il periodo ovulatorio della moglie. Ciò induce una classica "ansia da prestazione" che si ripresenta ogni volta che quella coppia ha un rapporto, non perchè desiderato, ma perchè richiesto dalle condizioni fisiologiche ottimali. Impotenza erettiva e eiaculazione precoce, eiaculazione simulata, assenza di eiaculazione finiscono così per accrescere da un lato il senso di inadeguatezza e di disperazione e dall'altro il calo di desiderio con conseguente decremento nella frequenza dei rapporti stessi. Ecco dunque la necessità, da parte del medico specialista, di non trascurare mai questi aspetti che possono rivelarsi più importanti delle terapie stesse e di non stancarsi mai di educare, di preparare adeguatamente, anche sul piano psicologico e comportamentale, le coppie con problemi di sterilità se si vuole evitare che la ricerca legittima di un figlio venga vissuta come una condanna da espiare. Durante il periodo embrionale si costituisce una riserva di follicoli primordiali, corpuscoli contenuti nella zona più esterna dell' ovaio. Questi follicoli contengono le cellule che diventeranno ovociti, cioè le cellule-uovo. Il loro numero è di circa due milioni alla nascita e scende a trecentomila intorno alla pubertà. Durante l' infanzia alcuni follicoli crescono ma non giungono a maturazione. Dopo il menarca (cioè la prima mestruazione), alcuni di quei trecentomila follicoli maturano giungendo fino all'ovulazione, altri regrediscono. Poichè le ovaie liberano un solo ovocita per ogni ciclo mestruale e la vita riproduttiva della donna dura 30-40 anni, il numero complessivo degli ovociti liberati assomma a circa 400-500 in tutta la vita. Tutti gli altri follicoli (e gli ovociti in essi contenuti) degenerano. Anche per la cellula riproduttiva maschile avviene una maturazione nel senso che lo spermatozoo e la cellula finale di un processo chiamato spermatogenesi (analogo alla ovogenesi) iniziato con cellule chiamate spermatogoni. Alla maturità sessuale quelle cellule iniziano a dividersi ed alcune di esse si trasformeranno in spermatozoi. Il numero degli spermatozoi presenti nell'eiaculato è molto importante per quel che riguarda le sterilità, ma non è l'unico parametro utile per definirla. Infatti mentre alcuni anni fa l' analisi del liquido seminale valutava solo il numero degli spermatozoi nell' eiaculato (deve essere superiore a venti milioni per millilitro) e la loro motilità e morfologia, oggi sono state messe a punto metodiche di analisi computerizzate che possono valutare anche la velocità, la linearità, i movimenti laterali della testa ed i battiti della coda o flagello che sono molto importanti nella determinazione della capacità di penetrazione dello spermatozoo nell' ovocita.
Si ricorda che lo spermatogramma è un esame fondamentale nello studio della sterilità di coppia e che una singola valutazione non può avere valore assoluto ma questa dovrebbe essere ripetuta tre volta a distanza di tempo.
Sandro Viglino Ginecologo -sessuologo
Federica Farinella - biologa
pubblicazuine del 1995
< Prec. | Succ. > |
---|