A confermare tali tendenze c’è, purtroppo, l'incremento del cancro ai polmoni che oggi uccide più donne anche del cancro al seno.
Gli esperti sostengono che la sigaretta contribuisce a rafforzare quella serie di imput sociali che vanno dalla imitazione del gruppo alla necessità di adeguarsi a modelli culturali e tendenziali più forti. Ad alimentare il tutto ci si mette anche la curiosità che c’è in ognuno ed il gusto stesso che si trae dall'aspirazione del fumo da tabacco. Fanno la loro parte anche alcuni luoghi comuni: secondo alcuni, infatti, la sigaretta aiuta nella concentrazione, per altri è un antidoto contro la noia ed anche, soprattutto per gli adolescenti, un modo per sentirsi più grandi e meglio accettati. Per molti, poi, la sigaretta è anche lo strumento più adatto a controllare il peso: che il fumo equivalga a magrezza pare confermato dagli atteggiamenti e dalla forma fisica di alcune note modelle; famoso è il caso di qualche tempo fa, riportato ampiamente da radio, televisioni e carta stampate, della top model Linda Evangelista che ha ricominciato a fumare per perdere un po’ di chili messi su in un periodo di convalescenza. Oltrechè i comportamenti dei belli, colpiscono e fanno tendenza anche quelli dei miti del cinema, e non bisogna essere grossi esperti per notare che, nel mondo della celluloide, la sigaretta è sempre stata, per tanti protagonisti di ieri e di oggi, un accessorio spesso inseparabile pieno di fascino e significato. Alcuni mostri sacri del cinema sono da sempre legati alla sigaretta quasi come fosse un segno distintivo: i fumatori rappresentano modelli positivi quali eroi, conquistatori, gangster, duri; le donne che fumano, invece, sono di solito dissolute e peccatrici o soggetti squinternati e nevrotici.
Le statistiche, con la loro logica e fredda realtà dei numeri, ci mostrano che, nonostante le campagne antifumo e l'impegno di una parte dell'industria cinematografica e televisiva a favore di un dovere sociale quale la lotta contro il fumo, esso appare ancora, nella misura di circa il 75% delle scene dei film in programmazione.
Con la parafrasi di un noto proverbio parlerò brevemente della correlazione tra fumo e danni che provoca all'organismo, cute compresa.
Questo miscuglio gassoso contenente piccolissime particelle liquide e solide, più o meno velenose e/o cancerogene per l' organismo umano, funziona sia come un concentrato aerosol di sostanze tossiche per via sistemica, sia come maschera anti-bellezza per uso topico (sul viso). I danni legati al fumo riguardano, quindi, sia la salute che l' aspetto fisico e sono legati qualitativamente e quantitativamente al numero ed al tipo di sigarette.
I componenti principali del fumo sono: il Monossido di Carbonio (CO) che, molto semplicisticamente, interferisce con il trasporto dell'ossigeno nel sangue e con la sua utilizzazione all'interno delle cellule, il Catrame, composto a sua volta da acido cianidrico, che funziona un po' come il monossido di azoto, oltrechè da arsenico, idrocarburi aromatici, elementi radioattivi ed anche ossidi azoto, aldeidi e fenoli, responsabili, soprattutto questi ultimi tre, dell' azione irritante del fumo sulle mucose respiratorie, sulle congiuntive e sulle ciglia mucose dell' apparato respiratorio inibendone l' attività e consentendo, in tal modo, una penetrazione ancora più profonda e dannosa delle sostanze corpuscolate del fumo nelle parti più profonde dell' albero respiratorio. Un altro componente fondamentale del fumo, degno di menzione per i suoi effetti deleteri è la Nicotina che, nel tempo, crea dipendenza fisica dalla sigaretta e genera una sorta di intossicazione cronica caratterizzata da vasocostrizione periferica con aumento della pressione arteriosa, aumento del battito cardiaco, con conseguente affaticamento del cuore, spasmo delle coronarie, con aumentato rischio di infarto cardiaco e iperstimolazione delle secrezioni gastriche che può rappresentare uno dei fattori scatenanti l'ulcera. Procediamo ora ad una rapida carrellata delle altre patologie legate in qualche modo al fumo: studi effettuati presso l'Harvard Medical School hanno evidenziato che le persone che fumano di più di un pacchetto di sigarette al giorno hanno maggiormente problemi di vista legati alla degenerazione della macula, cioè di quella parte dell' occhio dove la sensibilità visiva è massima: questo perchè vi è una vasocostrizione da fumo, con riduzione dell'afflusso di sangue ed ossigeno con le loro sostanze nutrienti e protettive. Hogan (1990) e Kune (1992) hanno constatato che i fumatori sono più esposti alla formazione del melanoma maòligno. Rigel poi, ha dimostrato in uno studio che a seguito di tale patologia l'indice di sopravvivenza era sicuramente più basso per i fumatori, questo per una riduzione dell' attività dei sistemi di difesa immunitari. Anche il cancro delle cellule squamose, forma meno mortale di cancro cutaneo, è risultato molto più diffuso nei consumatori di tabacco i quali sono in prima lista anche per il cancro a polmoni, trachea e bronchi. Un primato, nella correlazione tra fumo e cancro spetta comunque al cancro orale: un recente studio ha rilevato che coloro che fumano più di 50 pacchetti di sigarette l' anno corrono circa 77 volte in più il rischio di contrarre tale malattia rispetto a chi si astiene dal fumare.
La bellezza in fumo
Entriamo ora nel vivo delle argomentazioni dermocosmetologiche parlando dei danni che il fumo crea alla pelle e quindi anche all'aspetto fisico di una persona.
Già nel 1865 Solly ipotizzò la stretta relazione esistente tra cute e fumo; circa 100 anni dopo, precisamente nel 1965 i ricercatori Ippened e Ippen affrontarono in modo scientifico tale argomentazione, ed identificarono le modificazioni del volto delle fumatrici abituali e coniarono il termine "Smoker's Face - faccia da Fumatore", caratterizzata da alcune modificazioni caratteristiche riscontrate nel 79% delle fumatrici contro il 19% delle non fumatrici. In pratica in coloro che fumano la pelle perde consistenza, assume un colorito pallido giallo-grigiastro, si formano rughe profonde e serpiginose disposte in forma radiale soprattutto intorno alle labbra ed agli angoli degli occhi (zampe di gallina) e non basta: presenta anche un aspetto scarno con forte prominenza del contorno osseo ed un lieve afflosciamento delle guance. Inoltre la cute da sigaretta, (Cigarette Skin), appare in alcuni casi macchiata e grigiastra su un' epidermide atrofica, in altri presenta una abbondanza di pigmentazione arancione e rossastra sul volto: la sgradevole "facies rossa" .
Tutto quanto appena detto, ha trovato conferma, ove mai ce ne fosse stato bisogno, anche negli studi di Model (1985), Kadunce (1991), Schnohr (1991) e numerosi altri. Il dott. Harry Daniell, nel 1971 dimostrò, in uno studio a doppio cieco, la stretta correlazione tra fumo e precoce invecchiamento cutaneo: in pratica rilevò che forti fumatori in età compresa tra i 40 ed i 49 anni presentavano più rughe rispetto ai non fumatori con 20 anni in più: le modificazioni sopra descritte colpiscono già dopo i 30 anni, in misura maggiore le persone sottoposte a prolungata esposizione al sole e massimamente le donne piuttosto che gli uomini perchè, andando avanti con gli anni, essi tendono ad ingrassare e l' obesità, riempiendo la cute, copre i segni tipici dell'invecchiamento.
Il fumo, inoltre, ha fatto riscontrare, in giovani donne fumatrici, alterazioni ormonali determinate da un aumento dell'idrossilazione dell' estradiolo che causa un precoce Ipoestrogenismo, responsabile della secchezza e dell' atrofia cutanea tipiche della menopausa.
Un' altra visibile trasformazione dovuta al fumo è rappresentata dalla decolorazione accentuate delle unghie (biancastre) delle dita (ingiallite) che sorreggono la sigaretta.
Le cause dei danni epidermici e i rimedi:
L'inalazione e il contatto con i circa 4000 componenti tossici del fumo crea danni in grossa misura proprio al tessuto epidermico perchè, essendo lo strato più esterno della cute, ha un contatto diretto con le sostanze tossiche prodotte dalla combustione.
Il fumo danneggia la cute con molteplici modalità determinando effetti sistemici e/o locali con l'interessamento contemporaneo delle varie componenti dell'organo cutaneo. Attraverso la descrizione delle caratteristiche e degli effetti di alcuni componenti di esso sull'organismo cerchiamo di comprendere come danneggia soprattutto i fumatori ma non solo loro.
La nicotina, solo uno dei tanti componenti tossici, sicuramente il più conosciuto, determina un aumento dei livelli di vasopressina, un potente vasocostrittore che riduce il flusso sanguigno arteriolo-capillare e determina una più bassa temperatura e una minore ossigenazione della cute.
Un altro killer, per meglio rendere l'idea dei danni che esso provoca, è il benzoalfa-pirene: la sua attività riduce il livello di vitamina A preposta alla difesa di DNA e tessuto connettivo dai radicali liberi: atomi, o gruppi di essi,molto instabili, caratterizzati dalla presenza di un elettrone dispari; sono di norma presenti nell' organismo in piccole quantità ed è stato dimostrato che nel caso del tabagismo possono aumentare di numero e determinare stress cellulare con danni alle membrane delle cellule, perdita dell' omeostasi ed induzione di depressione immunitaria con maggiore suscettibilità allo sviluppo di infezioni batteriche, fungine e virali. Possono inoltre determinare modifiche strutturali delle proteine, produzione di lipofuscine ed inattivazione più o meno grave di alcuni sistemi enzimatici. Nei fumatori la lisil-ossidasi, l'enzima che fa da catalizzatore nel cross-linking dell' elastina viene parzialmente inibito: il risultato è una palese alterazione delle fibre elastiche localizzate in parti anche profonde della pelle con elastosi del derma medio e reticolare. Della secchezza ed atrofia cutanea abbiamo già fatto cenno allorchè abbiamo menzionato gli effetti del fumo sull' idrossilazione dell' estradiolo. Dopo l' escursus fatto sui danni derivati dal fumo diretto ed indiretto il primo consiglio che viene spontaneo dare, a salvaguardia della salute e della bellezza, è quello di smettere di fumare, esortazione che però, allo scrivente, sembra ardua e poco accettabile se non di certo inutile.
Ma allora, che fare per evitare o mitigare i danni prodotti da questo voluttuario flagello? La medicina, la farmacologia e la cosmesi funzionale, supportate dalle tecnologie più avanzate dell'informatica e dell'elettronica, vengono in aiuto al popolo dei fumatori mettendo a disposizione di questi personale esperto e qualificato che, con apparecchiature in grado di effettuare analisi adatte a valutare i danni subiti dalla pelle, mettono il cosmetologo e/o il farmacista in grado di approntare o consigliare i prodotti cosmetici e gli integratori alimentari adatti alle proprie specifiche esigenze mirati a far riacquistare alla pelle le caratteristiche funzionali perse a causa del fumo per riparare, diminuire, ritardare o limitare i danni prodotti. Attualmente, con l'ausilio di telecamere che utilizzano il sistema MVS (Micro Video Scansione), apparecchiature elettroniche, programmi computerizzati ed analisi quali ad esempio il mineralogramma ed il Check-Up alimentare, è possibile evidenziare efficacemente ed in modo rapido molti tra i danni prodotti dal fumo: le mutazioni del microcircolo sottocutaneo, gli eventuali restringimenti vasali, le carenze di idratazione, le modificazioni di pH, la presenza e la tipologia di macchie iper e/o ipocromiche, la natura delle rughe, la salute di peli e capelli ed altri ancora. Comunque, per chi non volesse raccogliere la mia esortazione a non fumare più, (sicuramente molti), consiglio di integrare la propria alimentazione con tanta Vitamina C, Vitamina E e Betacarotene capaci di limitare di tanto i danni provocati dai radicali liberi. Per la pelle, vista la gravità dei danni provocabili o provocati dal fumo, propongo un buon Check-Up Cosmetologico cosicché personale esperto, valutando l' entità dei danni causati dalle sigarette in relazione alle caratteristiche della propria pelle, possa suggerire le creme ed i prodotti cosmetici necessari alle singole e personali esigenze. Prima di citare, anche se sommariamente i principi funzionali più adatti voglio ricordare che i danni del fumo interessano un po' tutti: anche e purtroppo i non fumatori che vivono a stretto contatto o in ambienti nei quali altri fumano. Veniamo al dunque: per limitare i danni da fumo sono utili formulazioni contenenti, quali principi dermofunzionali, la Vitamina E per l' azione antiossidante, la Vitamina A che accelera il turn-over delle cellule epidermiche, l'Olio di Borragine e la Vitamina F, necessari a restituire tono ed elasticità cutanea. Accanto ad essi, di fondamentale e basilare importanza per la pelle di chi fuma, a seconda delle specifiche esigenze, vanno suggeriti prodotti contenenti Pantenolo per la sua capacita di idratare la cute, Equiseto quale forte rimineralizzante, Burro di Karité per l'azione emolliente, Olio di Jojoba come ottimo ammorbidente, Acido Ialuronico per l'azione meccanica e Filtri Solari UVA per l'azione protettiva.
Alla luce di tutto quanto appena detto, penso che, oltre al famoso "nuoce alla salute", sui pacchetti di sigarette dovrebbe essere anche scritto "imbruttisce la pelle". In un' epoca come la nostra, marcatamente edonistica, in cui la vecchiaia viene combattuta, (o almeno si cerca di farlo), quasi come una malattia, sensibilizzare l' opinione pubblica argomentando anche sui danni estetici potrebbe rivelarsi una buona arma nella lotta al fumo.
Francesco Corrado -farmacista
pubblicazione del 1998
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