La novità della tecnica artroscopica non ha limitato le tuttora valide tecniche chirurgiche classiche per gli interventi sul ginocchio però, senz' altro, ha offerto nuovi vantaggi procedurali all'operatore, il quale è in grado di eseguire una resezione ed asportazione del menisco, e di trattare altre patologie associate (cartilagine, legamenti, artrosi ecc ... ) in tempi estremamente rapidi. A volte, se il paziente non ha problemi di carattere internistico, si evita addirittura il ricovero, permettendo così al paziente di tornare a casa il giorno stesso e facendo sì che entro 12 giorni possa utilizzare il ginocchio a pieno carico a condizione che non sia interessata la cartilagine che riveste l'articolazione.
Indubbiamente le possibilità di trattare in ambulatorio patologie traumatiche e degenerative come l'artrosi ha ridotto i tempi di morbilità ed ha permesso di accelerare i tempi di recupero dell'articolazione che viene aggredita soltanto con due microincisioni attraverso le quali è possibile rimuovere un menisco, sostituire i legamenti ed infine ripulire e rimuovere le erosioni dell'artrosi, con netti vantaggi temporali.
Questa tecnica offre una rivoluzione che, in una patologia frequente come l'artrosi, spesso invalidante, può considerarsi definitiva, se si interviene in tempo e se non coesistono alterazioni con gravi compromissioni.
Pertanto, alla luce degli ormai collaudati modelli americani, in considerazione della possibilità di risolvere le patologie del ginocchio ambulatoriamente, con anestesie locali o molto blande, utilizzando tecniche poco invasive, si aprono nuovi orizzonti verso il futuro, anche grazie ai recenti progressi tecnologici, tra cui i laser.
ILT
Ufficio P.R.
Sig.ra Adele FERRARI
Pubblicazione del 1991
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