Si tratta di una conquista di grandissima importanza, se si tiene conto che questa problematica riguarda il 15% dei pazienti e se si tiene conto che il diabete - 3 milioni di italiani ne soffrono - é considerata una malattia sociale ed é una delle malattie a più alto indice di sviluppo.
Infatti il diabete sta esplodendo in tutto il mondo e si prevede che entro dieci anni il numero di malati sarà doppio rispetto a quello attuale. Secondo il prof Michele Muggeo, Prof.Ordinario di Diabetologia e Malattie del Metabolismo all' Università di Verona, se non si cambia il tipo di approccio alla malattia, il problema diventerà ingestibile entro vent'anni.
L'ingestibilità non riguarda solo l'aspetto sanitario, ma anche quello sociale. I costi del diabete e del piede diabetico sono infatti di varia natura e portata: ci sono quelli diretti (ospedalizzazione, degenza, controlli, ecc), quelli indiretti (inabilità parziale o totale) e, soprattutto, quelli intangibili (ansia, depressione, impatto sociale e familiare). Questi ultimi sono quelli più onerosi e quelli che nel lungo periodo determinano il grave impatto socio-economico della malattia.
Lo studio clinico, presentato alla Tavola rotonda, condotto su 456 pazienti trattati con la tecnologia TISSUEtech autograft system ha dimostrato che il trapianto dei tessuti é in grado di garantire la guarigione del 68 % delle ulcere trattate.
La tecnologia é tutta italiana, ma applicata in poche strutture con conseguente rischio per molti pazienti di subire amputazioni che sarebbero evitabili. Perché succede?
E' un problema di approccio terapeutico, di informazione medico-sanitaria, di divulgazione della ricerca, di accesso alle tecnologie, di aggiornamento culturale, di costruzione di una rete di servizi in grado di acquisire nozioni ed applicare le nuove tecnologie.
"Non si tratta quindi solo di un problema di informazione, ma é anche una questione di giustizia sociale. Se l'ingegneria dei tessuti é una buona pratica clinica, questa ha un valore etico e pertanto deve essere valorizzata e resa fruibile da tutti e in tutte le regioni"
Don Renzo Pecoraio
esperto di bioetica,
Segretario Generale della Fondazione Lanza
Pubblicazione del 2001
< Prec. | Succ. > |
---|