Il parodonto é tutto ciò che sta attorno al dente: la gengiva e l'osso che sostiene il dente.
Le malattie parodontali sono varie forme di patologie di origine infettiva che si manifestano con l'infiammazione e la distruzione progressiva del parodonto fino a provocare la mobilità e poi la perdita dei denti.
Sono conosciute nella tradizione popolare con il nome di "piorrea". Nell'immaginario collettivo c'é la convinzione che evolvano in una fatale perdita dei denti.
La malattia é più diffusa di quanto si pensi ed oggi é un grosso problema sociale, sottostimato soprattutto per la poca conoscenza e la difficile autodiagnosi da parte del paziente.
La diagnostica é sempre più sofisticata e complessa per il dentista "generico".
Secondo l'OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 60% della popolazione italiana soffre di gengivite e parodontite, ma la percentuale di popolazione che si rivolge per una terapia é enormemente inferiore.
Il fattore causale principale della malattia parodontale é la placca batterica che, se non rimossa efficacemente con opportune tecniche di spazzolamento, si accumula ed "avanza" verso la genigiva provocando la gengivite. Il persistere dei batteri nel solco gengivale determina una risposta infiammatoria dei tessuti parodontali di tipo distruttivo provocando la perdita dell'attacco gengivale e dell'osso alla radice del dente: la parodontite.
Esistono varie forme di malattie parodontali: la gengivite, la parodontite dell'adulto, che si manifesta dopo i 40 anni, la paradontite ad insorgenza precoce ed a rapida progressione detta anche secondo una moderna classificazione, Parodontite aggressiva, così denominata per il suo manifestarsi in età giovanile dai 12 ai 35 anni di età.
La popolazione affetta da tale forma ha una predisposizione genetica alla malattia, che oggi si può accertare con un test diagnostico di facile esecuzione. Purtroppo questa forma di parodontite si manifesta, a volte in maniera subdola e silente, con una rapida distruzione tissutale a dispetto di una scarsa presenza di placca batterica.
L'organismo non si difende in modo opportuno proprio per una "anomalia" del sistema immunitario che consente ai batteri di diventare aggressivi e distruttivi per il parodonto. Inoltre le tossine prodotte dai batteri entrano nel circolo sanguigno e come "mine vaganti" possono colpire vari organi del corpo umano.
Vi sono varie forme di malattia parodontale legate a patologie immunitarie o nel nostro interesse specifico legate alle variazioni ormonali della sfera ginecologica quali la gengivite puberale, quella associata al ciclo mestruale, ed alcune che in gravidanza si manifestano come parodontiti o/e ascessi purulenti localizzati.
PUBERTA', MESTRUAZIONI E MALATTIA PARODONTALE
Quando nella donna si ha la pubertà, aumenta la produzione di ormoni sessuali come il progesterone e gli estrogeni.
Nel corso del periodo premestruale e mestruale questi elevati livelli ormonali possono causare un aumento della sensibilità gengivale ai batteri e all' infiammazione.
Durante il periodo mestruale le gengive si gonfiano, diventano arrossate e possono essere indolenzite e sanguinanti. In sintesi é in atto una gengivite.
Alcune donne presentano questi sintomi già quattro giorni prima dell'inizio delle mestruazioni. Queste donne hanno una vera e propria gengivite mestruale.
I sintomi iniziano già prima delle mestruazioni e oltre alla placca batterica altri fattori di rischio come il fumo, lo stress o il diabete, riducono quando diminuisce il tasso degli ormoni sessuali. Se per lo più la donna é suscettibile geneticamente alla malattia parodontale le variazioni ormonali possono scatenare una parodontite ad insorgenza precoce. Tradotto in termini clinici, oltre ad un "facile sanguinamento" si hanno i segni tipici della malattia parodontale quali le tasche gengivali, la perdita di osso, per cui i denti si muovono e si spostano, le gengive si ritirano.
Questa forma di malattia parodontale interessa ed é tipica delle donne tra i 35 e i 45 anni di età che oggi vivono in questo periodo la maggiore esigenza di fertilità, di maturità sessule e di concentrazione; In conclusione le donne in questa fascia di
età sono quelle che presentano il "maggior rischio" di ammalarsi di malattia parodontale e che sono maggiormente esposte a malattie dell'organsimo ad essa correlate.
Pertanto é importantissimo, soprattutto in quei periodi in cui vi sono le variazioni ormonali, mantenere la salute orale con una scrupolosa igiene orale
domiciliare: caratterizzata da adeguate tecniche di spazzolamento di tutte le superfici dentarie e sottogengivali.
Per raggiungere l'obiettivo di eliminare la placca batterica negli spazi interdentali occorre utilizzare una tecnica appropriata con specifici mezzi quali: il filo interdentale, gli stecchini dentali, gli spazzolini interprossimali. In quanto tali spazi presentano una maggiore difficoltà per la pulizia. Si accumula più facilmente la placca batterica, di conseguenza le gengive si infiammano. La scelta dei presidi per l'igiene orale domiciliare e la tecnica di utilizzo devono essere insegnati dall'odontoiatra o dall' igienista dentale. E' inoltre indispensabile recarsi periodicamente dall'odontoiatra, o meglio dal parodontologo, principalmente per una diagnosi dello stato di salute parodontale. Oggi esiste una variabilità diagnostica che permette, dall'esame più semplice al più sofisticato, di inquadrare con precisione lo stato di salute parodontale e di prevedere la possibile progressione della malattia come di prevedere l'efficacia del risultato terapeutico.
Dal sondaggio che consiste nell'inserire una sonda millimetrata nel solco gengivale per valutare la presenza del sanguinamento, o di una tasca parodontale, all' esame radiografico o microbiologico fino al test genetico per valutare la presenza di una "anomalia cromosomica" che determina una alterata risposta immunitaria di tipo distruttivo del parodonto all'insulto batterico. Quindi per la donna, nella sua fase di fertilità, è indispensabile una diagnosi precoce dello stato di salute parodontale ed una opportuna terapia professionale periodica che di base consiste nella rimozione della placca batterica e del tartaro sopra e sottogengivale ma che può richiedere anche intervento terapeutico di maggiore complessità.
Inoltre oggi è sempre più frequente il fenomeno della menopausa precoce spesso caratterizzata da una lunga fase di cIimaterio. Nelle donne affette che presentano una patologia interessante la sfera ginecologica ed una alterazione degli ormoni sessuali si riscontra una maggiore virulenza e progressione della malattia parodontale. Per le donne con menopausa precoce diventa maggiormente indispensabile il controllo parodontale.
GRAVIDANZA & MALATTIA PRODONTALE
C'è un vecchio detto che dice: "un dente perso per ogni figlio" sembra un idioma ma spesso corrisponde ai fatti.
I denti e le gengive subiscono in gravidanza "influssi negativi" proprio come altri tessuti dell'organismo. Molto frequentemente le donne hanno un aumento della gengivite, la tipica gengivite gravidica, che inizia al secondo-terzo mese di gestazione ed aumenta la sua gravità durante l'ottavo mese. I sintomi più evidenti, che consentono anche una autodiagnosi sono: l'edema, il sanguinamento, l'arrossamento delle gengive. In alcuni casi si può sviluppare localmente un ingrossamento gengivale che non è di natura cancerosa ma che spesso richiede la rimozione chirurgica.
Altro elemento possibile è l'ascesso gengivale con una sostanziale presenza di pus.
Naturalmente le cause predisponenti tali manifestazioni cliniche sono principalmente le alterazioni ormonali e/o stress, le carenze vitaminiche ed immunitarie di difesa dell'organismo in un periodo in cui tutto il corpo della donna è concentrato nella funzione della maternità. Tuttavia la causa determinante è sempre la placca batterica che in queste condizioni è invitata a "nozze luculliane" proliferando facilmente e diventando particolarmente aggressiva. Se la donna prima della gravidanza ha tessuti parodontali sani e resistenti, questo periodo di patologia parodontale potrebbe essere transitorio e perfettamente reversibile. Ma se ha già qualche segno di parodontite o peggio se è geneticamente predisposta alla malattia parodontale e quindi affetta da una forma aggressiva di parodontite, si ha un notevole aggravamento della malattia.
Per di più sempre maggiori evidenze scientifiche dimostrano un' influenza rischiosa dell'infezione parodontale sul feto e sul parto prematuro del nascituro.
Il parto prematuro, cioè quello che si verifica prima dei canonici nove mesi di gravidanza, fa nascere un bambino immaturo a basso peso con elevato rischio di mortalità. Costituisce uno dei maggiori problemi socio-economici per la salute pubblica dei Paesi più industrializzati. Oltre ad altri fattori di rischio quali il fumo, l'eccesso di alcolici, le infezioni genito urinarie, l'infezione parodontale è ormai entrata a pieno titolo tra i maggiori fattori di rischio. La presenza della malattia parodontale in una donna in gravidanza ha un indice di rischio di 7.9 per il parto prematuro di un neonato a basso peso, detto anche immaturo. Ciò vuoI dire che a parità di condizioni una donna con malattia parodontale presenta un rischio di circa otto volte maggiore di avere un bambino immaturo rispetto ad una donna con le gengive sane.
Pertanto è indispensabile un'attenta autodiagnosi, ma soprattutto una visita preventiva dal parodontologo prima della pianificazione di una gravidanza. Inoltre il ginecologo dovrebbe avere un ruolo di "primo sensore" della presenza di malattia parodontale per indirizzare la donna dallo specialista competente.
MENOPAUSA & MALATTIA PARODONTALE
Il cIimaterio e la menopausa sono fasi della vita molto delicate per la donna sotto il profilo psico-fisico. Le variazioni ormonali e quelle inerenti la sfera ginecologica influiscono anche sulla bocca. Si può avere una riduzione delle secrezioni salivari ed una facile secchezza ed irritazione delle mucose e delle gengive che porta ad una gengivo-stomatite da menopausa. Inoltre si deve considerare che la donna entra in una nuova stagione della vita quella che la porta verso l' anzianità. I tessuti subiscono processi di invecchiamento; c'è la tendenza all' osteoporosi che influisce direttamente sul riassorbimento osseo degli alveoli dentari .
Per lo più da un punto di vista epidemiologico, ciò che riguarda la frequenza di una malattia, con l'aumentare dell'età, dai 50 anni in sù, aumenta notevolmente la frequenza della malattia parodontale ed in particolare la forma medio avanzata, per cui cresce enormemente la possibilità di perdere i denti.
Tutto ciò che importanza ha in termini di richiesta di benessere psicofisico e di estetica della nostra società moderna? Cosa significa in considerazione dell' aumentata età demografica della popolazione e di una donna che sempre più ritarda il tramonto della propria femminilità'? Il problema di una patologia della bocca e specificamente di una parodontite in stato di avanzamento acquista un'importanza preponderante ed un problema di elevato valore sociale.
Qui da un punto di vista terapeutico occorre agire con maggiore determinazione per non eliminare solo precocemente l'infezione, ma occorre agire sui postumi lesivi considerati nei termini della struttura di sostegno e rivestimento dei denti, della malattia parodontale.
Oggi vi sono molte possibilità terapeutiche sempre più predicibili sia per l'eliminazione dell'esito patologico che per la ricostruzione dei tessuti parodontali e dei denti.
Giuseppe ARONNA
Via A. Ruiz 107
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Sito: www.aronnaodontoiatria.it
Pubblicazione del 2002
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