Se la cosa la consideriamo nei modi sopraesposti potremmo ritenerci soddisfatti ma in realtà non è così; in effetti il concetto di prevenzione non lo si può limitare al prendere atto dell'esistenza o meno di problemi del cavo orale e che la scarsa igiene o le pessime abitudini alimentari non solo la sola causa dei nostri disastri orali; ed ancora, non si può pensare di affidare la nostra bocca solo alla ricerca farmaceutica ed industriale.
Se tutto ciò avviene il motivo è forse da ricercare nel fatto che certi aspetti della prevenzione stessa non sono noti agli operatori del settore e ciò è la conseguenza di un insegnamento universitario dogmatico e conservatore che è indirizzato verso la preparazione di ottimi futuri restauratori e non di costruttori.
In effetti nei corsi della Facoltà di Medicina si continua a non prendere in considerazione la validità di certe discipline mediche moderne che fino ad ora sono state relegate nel limbo del "non convenzionale" perchè hanno storie poco ufficiali e nessuna tradizione e quindi fuori dai canoni classici della conoscenza medica.
In vero un pò di consensi li sta ottenendo la KINESIOLOGIA APPLICATA adottata da qualche tempo in odontoiatria per potter studiare e spiegare tutte le disarmonie articolari del nostro sistema muscolo-scheletrico quando fra queste vi è un problema di occlusione anomala della bocca; nessuna attenzione è invece riservata alla NUTRIZIONE APPLICATA che ha tanto da dire ed offrire; di quest'ultima darò alcuni cenni qui di seguito.
Prevenzione odontoiatrica e nutrizione applicata
Partiamo ora da questi presupposti per fare qualche considerazione e cercare di analizzare, in chiave più mirata e precisa, il problema della carie e delle parodontopatie. Finora questo problema è stato inquadrato dal punto di vista terapeutico nei modi più sofisticati che l' odontoiatria moderna abbia potuto offrire e permettere ma, in verità. molto poco dal lato della prevenzione perchè essa è affidata ai presìdi igienico-terapeutici esistenti che possiamo tranquillamente reperire in farmacia o nei negozi specializzati.
Oggi siamo bombardati da una sequela infinita di suggerimenti per poter avere una bocca sana che ci indicano tutte le possibili soluzioni: dallo spazzolino meccanico intelligente ed ecologico di ultima generazione alla macchinetta che spara acqua (IDROPULSORE n.d.r.) normale o miscelata con collutorio ed avente una certa pressione che ci consente di detergere gli anfratti più nascosti della nostra bocca.
Sono senz'altro ottimi suggerimenti ma pensare che siano la soluzione dei nostri problemi orali certamente è limitativo. L'analisi che segue è necessaria perchè nasce dall' esigenza di vedere con chiarezza ciò che succede in campo odontoiatrico, in effetti in esso è penetrata massicciamente la presenza di industrie del settore che hanno influenzato e polarizzato notevolmente l'attenzione degli odontoiatri, mettendo in evidenza il loro costante impegno a sviluppare tecnologie sempre più avanzate per migliorare la qualità dei prodotti e quindi la logica dominante è quella dell'esistenza del rimedio giusto per ogni problema orale.
Al contrario nessuno si preoccupa più di tanto nel cercare di capire più profondamente i motivi del manifestarsi sempre più drammatico dei problemi del cavo orale e ciò è in antitesi con quanto detto prima, forse perchè non è proprio vero che le soluzioni debbano essere ricercate nella odontoiatria conservativa, nella chirurgia orale o nella tecnologia industriale.
Il limitarsi solo a ricostruire, ripritinare, ricondizionare una bocca alterata può essere dovuto a pigrizia nell' adottare altre soluzioni o forse al fatto che l'odontoiatria si è spinta così avanti su certe strade da non volerne cercare altre; personalmente non voglio entrare nel merito ma dobbiamo tutti prendere atto che l'unica preoccupazione reale degli odontoiatri, dopo gli interventi terapeutici, è quella di elargire ai propri pazienti una sequela di consigli e raccomandazioni che dovrebbero essere sufficienti, se ben attuati, a scongiurare qualsiasi altro futuro problema, quindi ci sentiremo dire: "alla larga dagli zuccheri !" oppure "bisogna lavarsi i denti dopo ogni pasto o dopo aver masticato qualsiasi cosa !" per cui tutte quelle persone che avranno recepito l'importanza di queste regole e sollecitate dai consigli indicati dagli spots pubblicitari, colte da eccesso di zelo, le potremmo vedere, in un non lontano futuro, lavarsi i denti anche in autobus con uno strabiliante spazzolino a secco dopo aver finito di masticare una caramella.
Ironia e sarcasmo a parte, cominciamo a vedere i problemi odontiatrici con un' ottica nuova prendendo spunto da quanto avviene negli Stati Uniti, un paese molto grande e popoloso, notoriamente all'avanguardia in tutti i campi e quindi anche in materia odontoiatrica, per cui sarà utile tenere in considerazione tutto ciò che è frutto degli studi ivi effettuati.
Anche in questo Paese !'informazione sulla prevenzione ha le stesse caratteristiche di quella del nostro ma di portata più grossa, come è costume dei mass media americani, per cui anche là ritroviamo una infinità di spazzolini, getti d'acqua, paste adesive per dentiere, pozioni antiplacca e dentifrici in tubetti od affini sufficienti a coprire tutte le nostre Alpi ed Appennini di una coltre di pasta aromatizzata e multicolore.
Si può dire che tutto il mondo è paese visto che dall'altra parte dell' oceano le cose non sono poi tanto diverse dalle nostre; in effetti sembrerebbe così, ma c'è modo di credere, a mio avviso, che il vero problema dell' odontoiatria origini dall' approccio e cioè dal considerare solo le possibilità di trattamento e non di prevenzione che è poi la vera chiave per la salute dei nostri denti.
Parimenti la cosa assume connotati diversi se consideriamo che i denti e le gengive vengono costruiti dall'interno a partire dal cibo ingerito e metabolizzato e come tutti gli altri tessuti del corpo umano i denti si usurano e si ricostruiscono continuamente: in pratica essi vengono interamente ricostruiti nella struttura nell' arco di un anno e ciò vale anche per lo smalto che è in fase di costante integrazione e costituzione delle parti mancanti.
Bisogna ora considerare che il mantenimento della salute dentale dipende in larga parte dall' alimentazione e cioè dalle materie prime per la costruzione che ciascun individuo mette a disposizione del proprio organismo.
E' proprio questo il punto !
Infatti quando dico che il problema sembrerebbe nell' approccio che è sbagliato mi riferisco al fatto che questo aspetto della questione è già stato colto in pieno negli Stati Uniti tant'è vero che presso il COLGAN INSTITUTE le carie dentali, la retrazione del bordo gengivale e gli altri problemi della bocca vengono utilizzati come uno degli indici di carenza di minerali.
La ricostruzione costante dei denti e le gengive è legata ad approvvigionamenti adeguati di Calcio, Magnesio, Zinco, Manganese, Rame, Ferro, Silicio, Boro e Vitamina D.
Queste sono affermazioni basate su solidi fatti scientifici completi di riscontri nella letteratura del settore.
Tutti o quasi i minerali sono presenti in modo insufficiente nella dieta standard americana ed ormai anche nella nostra. Infatti anche se tradizionalmente e fortunatamente continua a prevalere l'abitudine della dieta mediterranea, nelle nostre case, i cibi che la compongono e che andiamo a comprare nei supermercati sono sempre più elaborati industrialmente e quindi sempre più impoveriti di fattori nutrizionali utili alla salute. E' quindi lecito pensare che la situazione sia in continuo peggioramento e che siamo sempre più costituzionalmente vulnerabili alla carie ed altre patologie orali.
L'ultimo manuale R.D.A. (RECOMENDED DAILY ALLOW ANCE o Razione Giornaliera Raccomandata) pubblicato negli U.S.A. nel 1989 (U.S.R.D.A.) riferisce che il consumo medio di calcio in America ammonta attualmente a soli 743 mg al giorno, quantità ampiamente al di sotto dei 1200 mg prescritti per i giovani adulti.
Quindi in occasione del prossimo intervento del dentista sarà bene riflettere su questi dati e considerare anche le eventuali conseguenze di una carenza di calcio per l'intero scheletro.
II discorso è analogo per il magnesio e tutti gli altri minerali fondamentali necessari al nostro organismo per cui non intendo proseguire in una piatta descrizione di dati percentuali alterati rapportati dall' R.D.A., ciò che invece mi preme sottolineare è che la sintesi biologica dell'organismo necessita di questi minerali quindi risulta chiara l'impossibilità di costruire denti o gengive sani con lo scarso apporto di minerali fondamentali fornito dalla nostra dieta industriale; ciò non avveniva in passato quando il consumo di verdura e frutta era maggiore ed il livello di minerali nel terreno risultava superiore e l'apporto dietetico giornaliero era migliore; queste indicazioni rendono dunque lecito il sospetto che il consumo attuale di cibi con buon contenuto di minerali sia eccessivamente basso.
A conferma di tutto ciò si prenda atto delle ricerche effettuate dal Dr. FOREST NIELSEN e collaboratori per l' amministrazione statunitense.
Studi dimostrano che le donne alle quali erano stati somministrati supplementi di 3,0 mg di Boro al giorno hanno evidenziato un miglioramento della mineralizzazione ossea; questo risultato trova riscontro anche per quanto riguarda l'osso mascellare e con ogni probabilità anche nella mineralizzazione dei denti stessi.
Al di là di ciò un insufficiente apporto di minerali non è l'unica causa degli enormi problemi che affliggono la salute della bocca. Infatti hanno il loro peso anche il tartaro e la placca e devono essere considerati con essi la moltitudine di farmaci in vendita al banco o dietro la ricetta medica che riducono il flusso di saliva, come rileva il Dr. JOHN SIZUKI professore di periodonzia dell'Università del MARYLAND.
Oltre a tutto ciò devono essere considerati alcuni alimenti come i cereali, i crackers, alcuni tipi di pane elaborato, il riso e per ultimo anche il fruttosio, zucchero presente nella frutta, che sono pericolosi alla stessa stregua dello zucchero candito secondo quanto riferisce l'ACADEMY OF GENERAL DENTISTRY.
Ad ogni modo non tutti sanno che per combattere i residui di cibo è sufficiente un minimo spazzolamento ed il quotidiano uso di filo interdentale oltre ad un risciacquo della bocca con acqua pura. Quindi la ricetta migliore, a parte le prescrizioni necessarie, per la conservazione della salute consiste nella rinuncia completa o quasi ai cibi sofisticati. E' bene non ascoltare le mille promesse della pubblicità per cui è possibile aspettarsi dei denti a prova di bomba in mancanza di una appropriata nutrizione sia generale che dei denti stessi; l'unico approccio pratico è quello di una supplementazione minerale mirata.
Perchè si possa, quindi, attuare una diagnostica adeguata ed una terapia nutrizionale specifica nelle patologie acute e croniche in odontoiatria il sistema esiste, molto valido, e consiste nella:
SPETTROFOTOMETRIA AD ASSORBIMENTO ATOMICO (detta TISSUE MINERAL ANALYSIS od ancora WATTS MINERAL TEST dal nome del ricercatore che la ha messo a punto).
Questo tipo di indagine ci mostra che una grossa quantità di persone presenta un disequilibrio nel rapporto Calcio/Fosforo. Tale alterazione è assai negativa per la salute dei denti; infatti l'eccesso di calcio provoca il tartaro mentre l'eccesso di fosforo infiammazioni e piorrea.
Da ciò si evidenzia l'importanza di un approccio tradizionale ai problemi
dell' odontodiatria. Secondo studi statistici degli anni '69 e '70 di CHERASKIN e RINGSDORF si è stabilito che la cavità orale è condizionata e condiziona in maniera diretta tutti gli organi ed apparati del corpo umano.
Ciò non solo ha permesso di utilizzare la cavità orale come mezzo prognostico per la salute corporea generale, ma dimostra senza possibilità di errore che gli interventi terapeutici devono essere allargati al di là dei limiti della odontodiatria tradizionale.
Fin dai primi studi sulla nutrizione (che non è la dietologia) è sempre stato vivo l'interesse dei dentisti di oltre oceano in questa direzione; per questa ragione i più grandi pionieri della nutrizione sono stati dentisti; la pietra miliare dei primi studi è il libro del DR. MELVIN PAGE "BODY CHEMISTRY IN HEALTH AND DESEASE". In esso si può leggere: ''l'odontoiatria e la medicina sono strettamente correlate essendo basate sugli stessi principi di anatomia, biochimica e fisiologia. Poichè i tessuti dentali, che sono componenti funzionanti dell'organismo intero, devono essere ben nutriti, è essenziale per l'intero organismo essere nutrito in modo ottimale".
Con intelligenza il DR. PAGE aveva capito che il benessere dei denti e la prevenzione delle parodontopatie non potevano essere affidati solo ai farmaci capaci, in verità, di poche attività mirate ma anche alla nutrizione che offriva e offre tuttora, se utilizzata, un intervento più globale.
Per quanto detto è necessario che anche l'odontoiatra, come qualsiasi medico, impari a conoscere ed utilizzare la nutrizione nel giusto modo cambiando prima di tutto il costume prettamente farmacologico oltre che manuale per affrontare un problema.
A questo scopo è basilare conoscere, studiare e capire i quattro postulati fondamentali già da molti anni descritti dal pluripremio Nobel Dr. ROGER WILLIAM: il primo è:
"il cibo che mangiamo è parte integrante dell'ambiente in cui viviamo".
Ciò è spaventosamente ovvio! Non possiamo pretendere di assumere alimenti sani se provengono da un ambiente talmente inquinato da alterare qualsiasi prodotto destinato alla alimentazione.
Il piombo, il mercurio, il cadmio e l'alluminio sono metalli tossici ubiquitari ed in grado di provocare numerose patologie.
Il mercurio, ad esempio, anche se non provoca patologie dentarie genera notevoli problemi soprattutto a carico del Sistema Nervoso Centrale eppure viene regolarmente usato come componente della amalgame dentarie.
In questo caso l'odontoiatria può diventare causa inconsapevole di patologie iatrogene anche per se stesso; tuttavia dai rapporti che si vedono spesso pubblicati su riviste odontoiatriche specializzate i dati sulla tossicità del mercurio che emergono sono estremamente rassicuranti e quindi non è giustificato l'allarmismo che qualcuno, come nel nostro caso, può suscitare. Secondo me il nòcciolo del problema sta nel fatto che questi rapporti vengono stilati partendo da esiti di analisi effettuate su liquidi biologici come il sangue e le urine i quali proprio perchè sono liquidi non hanno la caratteristica di essere stabili in relazione ai valori di sostanze reperibili in essi sia minerali che metalli tossici etc. mentre l'accertamento per essere valido e molto attendibile deve essere eseguito sui depositi tissutali e quindi cellulari proprio tramite il MINERALOGRAMMA. Il test viene eseguito utilizzando campioni di capelli i quali contengono minerali e metalli tossici in forma stabile sempre riferita allo stato momentaneo del paziente. Questa analisi, per rispondere agli scettici, è riconosciuta come valido strumento ai fini medico legali dalle assicurazioni americane ma soprattutto dalla E.P.A (ENVIRONMENTAL PROTECTION AGENCY o Ente per la salvaguardia dell'ambiente) sempre nello stesso paese. Il piombo, poi, è un vero nemico da debellare; esso compete naturalmente a livello recettoriale con il calcio ed è provatamente causa di carie dentarie. Quindi mi sembra poco logico che il medico non prenda in considerazione il fatto che molti problemi potrebbero essere monitorati col Mineralogramma che può rilevare anche la presenza di metalli tossici e consentire cosi provvedimenti nutrizionali per eliminarli; i presidi esistono e sono Calcio, Zinco e Vitamina E, nonchè sostanze chelanti come l'ETDA, essi sono ormai gli unici baluardi contro questi inquinanti a cui siamo tutti esposti. Per vincere questa battaglia bisogna utilizzare queste sostanze al momento opportuno nel giusto modo e la strada può essere indicata dall' analisi spettrofotometrica.
Il secondo postulato dice che:
"In nutrizione bisogna tenere conto della individualità biochimica".
Questo concetto semplicissimo in realtà non è ancora compreso da alcuno.
Da quando ha preso piede !'industria farmaceutica i medici sono stati oggetto di indottrinamento da parte di questa in modo cosi minuzioso che devono reimparare a ragionare in termini di individualità biochimica. Fino a quando si tratta di considerare che ogni uomo ha delle impronte digitali differenti, timbro di voce differente, e soprattutto velocità metabolica differente, tutto può andar bene, ma quando si cerca di estendere questo concetto alla terapia, tutto crolla miseramente!
Quindi benchè ci siano differenze individuali, il medico, in termini di terapia, ragiona ancora facendo riferimento alle curve di GAUSS che hanno decretato la fortuna e la morte della biologia moderna.
Il signor CAlO non può essere etichettato con il nome della sua malattia, quindi se è affetto da piorrea non si deve curare la piorrea ma l'individuo cioè il signor CAlO che manifesta una serie di disturbi che possono essere catalogati come piorrea; da ciò deriva che il problema tecnico di fondo che deve essere ancora compreso è che la piorrea del signor CAlO può avere cause completamente differenti da quelle che hanno provocato la piorrea del signor TIZIO: ed è per questo motivo che non si può curare la piorrea con un solo tipo di farmaco mentre bisogna eliminare le cause individuali che l'hanno provocata.
L'unica terapia che può rispondere a questa esigenza è quella nutrizionale perchè in nutrizione non si prende mai in considerazione la patologia ma l'individuo.
Il terzo postulato nutrizionale dice che:
"In nutrizione ciò che è importante è il gioco di squadra",
questo è un concetto difficile da capire infatti se si vuole ottenere un risultato terapeutico ottimale con la supplementazione vitaminico - minerale bisogna utilizzare tutti i supplementi complementari e conoscere per lo meno i sinergismi e gli antagonismi fra i singoli elementi.
In materia nutrizionale la cosa più insensata è credere che somministrare un dato minerale possa essere il modo più logico per ridurre la carenza. E bisogna ricordare che i minerali devono essere sempre valutati a livello intracellulare oltre che a livello del sangue. Quest'ultimo può subire piccole variazioni del suo contenuto sufficienti a provocare condizioni che potrebbero essere incompatibili con la vita stessa; da ciò si evidenzia che l'equilibrio del sangue dipende solo ed unicamente dalle riserve minerali tissutali, dunque è a livello intracellulare che dobbiamo indagare i valori reali dei minerali corporei.
Molto più spesso i problemi non derivano da una carenza dei minerali in questione, ma da una sostanza nutrizionale sinergica; spesso si tratta di carenza delle seguenti sostanze: .
Vitamina C, Vitamina B6, Potassio, Rame, Manganese, Bioflavonoidi.
In tal caso non si risolverà mai il problema somministrando Ferro, anzi spesso si potrà solo peggiorare la situazione in quanto se ne provocherebbe solo un accumulo tissutale nocivo.
Quarto ed ultimo postulato è quello che afferma che:
"La maggior parte della polazione umana è malnutrita".
Infatti esistono due tipi di malnutrizione: una di tipo quantitativo, ma questo è un problema limitato ai paesi del terzo mondo, ed una di tipo qualitativo che è il vero problema del mondo civilizzato.
In un arco di tempo di poche generazioni gli elementi base della dieta sono cambiati senza dar tempo all'uomo di adattarsi.
Uno degli esempi più classici è quello dei carboidrati raffinati che sono un'autentica piaga sia per la salute in genere che per i nostri denti.
Esistono tests che verificano cosa succede ai livelli di calcio e di fosforo ematici dopo un pasto di glucosio: appena viene assunto il glucosio, il livello di calcio aumenta enormemente rispetto al fosforo: mentre col passare delle ore si passa alla situazione inversa con un eccesso di fosforo.
Nella fase in cui il calcio è eccedente si possono provocare depositi di calcio, tartaro e formazioni di microcavità nelle corone dei denti.
Durante la seconda fase si ha invece un attacco chimico allo smalto od alla parete ossea, cavità suggengivali o stati infiammatori come la parodontite che può evolvere verso la cronicità con tutte le conseguenze a cui essa porta.
Per quanto concerne l'igiene e la prevenzione orale è ben nota l'importanza dei cibi ricchi di fibra per mantenere in esercizio l'apparato dentario. Purtroppo abitualmente ne consumiamo pochi mentre ne consumiamo moltissimi di manipolati industrialmente; questi sono la causa di carenze vitaminico-minerali. I cibi ricchi in fibra rappresentano invece le armi che il medico ha a disposizione per bilanciare la biochimica umana ed impostare cosi un vero discorso di prevenzione verso le malattie degenerative.
Considerazioni sui Livelli di Calcio e di Fosforo
Prendendo spunto dal lavoro del Dr. Page si evince che egli è stato uno dei primi a capire l'importanza dei livelli di minerali e dei loro rapporti in relazione all'equilibrio biochimico in generale.
Specialmente da un punto di vista dentistico egli ha studiato le correlazioni legate ai livelli sanguigni di calcio e di fosforo.
Bisogna partire da questi minerali per poter comprendere il tutto; il calcio ed il fosforo si legano reciprocamente all'interno del nostro organismo per produrre un composto che si chiama carbonato d' apatite che è considerato materiale da costruzione spesso per le strutture più consistenti del corpo come ossa e denti; la salute di questi apparati, più che da ogni altra cosa, dipende dal giusto rapporto fra questi due minerali che deve essere sempre di 2.5 : 1 (2.63 : 1 a livello intracellulare).
Qualsiasi situazione che alteri il suddetto rapporto è causa di problemi.
Addentrandoci di più nella biochimica vediamo che l'equilibrio generale va al di là di quello dei singoli minerali.
Il livello di calcio è regolato dal buon funzionamento di tutta una serie di ghiandole endocrine cosiddette anaboliche che sono: le ISOLE di LANGHERANS del PANCREAS, IPOFISI POSTERIORE, PARA TIROIDI e CORTECCIA SURRENALE.
Le ghiandole cataboliche sono invece: IPOFISI ANTERIORE e MIDOLLARE SURRENALE, che invece regolano i livelli di fosforo.
Le ghiandole anaboliche sono responsabili della conservazione dell' eccesso di glucosio e glicogeno mentre le seconde gestiscono il processo inverso.
Il problema si complica ancora se consideriamo che il primo gruppo di ghiandole è principalmente parasimpatico dipendente (Sistema Nervoso Autonomo) mentre il secondo è simpatico dipendente (sempre S.N.A.).
Più interessante è la correlazione con l'equilibrio acido-base poichè le ghiandole cataboliche tendono ad acidificare l'organismo producendo CO2 dalla ossigenazione del glucosio, mentre le anaboliche tendono invece ad alcalinizzarlo.
Riepilogando possiamo vedere come con un solo rapporto tra minerali si hanno subito informazioni fondamentali sul sistema endocrino, sul S.N.A. e sull’ equilibrio acido-base.. Rifacendosi al lavoro effettuato dal Dr. Davis W ATTS con la spettrofotometria ad assorbimento atomico (o WATTS MlNERAL TEST), analizzando il contenuto minerale presente nei capelli si è visto che la maggior parte degli individui ha il rapporto Calcio/Fosforo disequilibrato.
Egli ha classificato tutte le persone in IPOSSIDATORI quando il rapporto è superiore a 2.63 : 1 ed in IPEROSSIDATORI quando il rapporto è inferiore; esisterebbero poi diversi sottogruppi ma limitiamoci per ora a questa descrizione.
Per cui in genere gli ipossidatori presentano un eccesso relativo di calcio tissutale e quindi una dominanza del sistema parasimpatico ed ancora alcalosi tissutale relativa; gli iperossidatori manifestano un eccesso relativo di fosforo tissuta!e determinando una dominanza del sistema simpatico ed una acidosi tissutale relativa.
Chiariti questi punti si potranno valutare le correlazioni che esistono fra questa classificazione e quella prettamente odontoiatrica effettuata dal Dr. Page.
Con un eccesso di calcio presente in circolo, che equivale all' ipossidatore (anche in questo caso parliamo di tessuti), il paziente presenta una maggiore predisposizione alle cavità coronali che sono carie con grosse cavità erosive. In caso di eccesso di fosforo (iperossidatore) esiste una netta predisposizione a produrre tasche gengivali e fenomeni di tipo parodontitico o paradontosico.
Questa elementare classificazione concorda anche con quella più precisa stilata dal Dr. Robert PESHEK
Con queste premesse analizziamo ora il problema da un punto di vista della attività delle ghiandole surrenali per cui potremo impostare una classificazione:
Ipofunzione surrenalica di 1° tipo: questi pazienti hanno una buona condizione ossea, un buon tono muscolare e soprattutto una scarsissima produzione di tartaro ma possono manifestare profonde erosioni all’ altezza del colletto del dente e sono ipossidatori.
Ipofunzione surrenalica di 2° tipo: questi pazienti hanno una eccellente condizione ossea e tono tissutale ottimo a tutte le età ma possono presentare patologie sistematiche come allergie, ipoglicernia, dermatiti, gotta, artrite e sintomi legati ad un eccesso di attività parasimpatica e sono i classici iperossidatori.
lperfunzione surrenalica di 2° tipo: a questo gruppo appartengono i pazienti che possono manifestare tutte le problematiche periodontaIi come i tessuti infiammati, tasche gengivali, denti mobili, osteartriti, calcoli; quindi tutti disturbi legati ad una dominanza del sistema simpatico, questi pazienti sono gli iperossidatori classici.
Ipofunzione surrenalica di 2° tipo: i pazienti di questo gruppo sono affetti da una perdita di osso generalizzata ed appartengono ad un sottogruppo di iperossidatori. Anche in questo caso possiamo farci aiutare da una interpretazione tramite Mineralogramma che ci consente una valutazione anche di altri due rapporti minerali come Sodio/Potassio e Sodio/Magnesio. Grazie a questi si può sapere con esattezza come funzionano le ghiandole surrenali ed in quale fase di reazione allo stress si trova l’ individuo in anaIisi. Ci si basa sui canoni della famosa Analisi dello Stress formulata daI premio Nobel Dr. Hans SEL YE mediante la descrizione della G.A.S. (S.G.A.) o Sindrome Generale di Adattamento. Il rapporto Sodio/Potassio (2,5:1) ci indica inoltre se è presente una situazione di infiammazione tissutaIe (2,4: 1) oppure se ci troviamo di fronte ad una distruzione tissutaIe (nel senso di distruzione senza ricambio con tessuto nuovo - 2,0: 1).
Il rapporto Calcio/Potassio è importante per i problemi del parodonto, questo rapporto ci indica l'attività tiroidea che deve essere 4,2: 1; per cui se l'attività della tiroide è normale si avranno condizioni ottimaIi per assorbire ed utilizzare il calcio.
Il rapporto Zinco/Rame è anch' esso importante poicbè un buon equilibrio di questi minerali, che sono antagonisti tra di loro, è indispensabile per una sintesi di collageno normale.
In caso di una carenza relativa di rame ci potrà essere fragilità capillare, osteoporosi e sanguinamento gengivale. A questo punto se si avrà una dimensione matematica di queste disfunzioni, chi opera in questo settore potrà instaurare una supplementazione terapeutica mirata e quindi un supporto dietetico personalizzato a seconda delle necessità del paziente.
Potremo quindi dire che per quanto concerne gli ipossidatori una supplementazione vitaminico-minerale dovrà fornire tutte quelle sostanze che accelerano le reazioni chimiche necessarie per incrementare la produzione di sostanze chiamate ACETATI che sono necessarie ad aumentare la velocità del ciclo biochimico di KREBS, il vero produttore di energia dell' organismo.
Per cui si dovrà somministrare Fosforo, Potassio, Magnesio, Zinco, Manganese, Vitamine C, E, F, B1, B3, Biotina ecc.; quindi in chiave alimentare deve essere ridotta al minimo l'assunzione di grassi (10-20 %); in quote maggiori frenerebbero i processi metabolici già lenti e mi riferisco specialmente ai latticini controindicati perchè ricchi di calcio in eccesso. Le proteine, contenenti azoto, devono essere incrementate al 30-40% aumentando il consumo di carni bianche e pesce azzurro.
Gli zuccheri complessi sono indicati in quanto stimolano il metabolismo ma nel caso degli iperossidatori il compito del medico è quello di rallentare il loro metabolismo già troppo veloce; sarà quindi necessaria una somministrazione di Calcio, Magnesio, Vitamina A, D, Colina, Metionina. Gli individui con questo tipo di problema dovranno eliminare tutto ciò che è stimolante come gli zuccheri e quindi cereali, ed in modo particolare (al contrario dell'opinione corrente) quelli di tipo integrale; sono infatti i più ricchi di ACIDO FIFTICO che è capace di rallentare l'assorbimento a livello intestinale di Calcio, Magnesio, Zinco: sostanze necessarie per la produzione di INSULINA nel pancreas. Da ciò deriva che gli alcolici, che sono ricchi di acetati, saranno deleteri al pari di dolciumi, bevande ricche di zucchero, thè, caffè; ed ancora essendo scarsi in calcio gli iperossidatori beneficeranno enormemente in latticini.
Sarà poi necessario incrementare al 40% l'assunzione di grassi in genere, mantenendo però elevato l'apporto proteico perchè l'iperossidazione è un individuo più portato al catabolismo.
Da questa analisi si può intravedere quanto si possa fare terapeuticamente con la nutrizione, ma bisogna rendesi conto che è fondamentale utilizzare la nutrizione nel modo giusto e non utilizzare gli integratori, come è attuale costume, in modo indiscriminato pensando che comunque assunti facciano bene; ciò non è assolutamente vero. Una integrazione sregolata può essere causa di gravi squilibri metabolici quindi l'assunzione deve essere calibrata in quantità e qualità per poter ottenere risultati positivi e questo è compito del medico del settore.
Per questi motivi il concetto di nutrizione non vuol dire farmacologia., per cui gli integratori non possono essere usati alla stessa stregua dei farmaci. L'incomprensione di questo concetto è il motivo per il quale questa branca medica così importante è relegata al ruolo di gregario e l'odontoiatra proprio perchè mal supportato farmacologicamente può avere, se vuole, l' alto compito di utilizzare e diffondere tutto ciò come fa da qualche anno chi ha voluto affrontare questo argomento per pura e semplice informazione o meglio di contro-informazione come potrebbero intendere gli scettici.
Vincenzo MATERA
Medico Chirurgo Odontoiatra
19036 SAN TERENZO
LA SPEZIA
Pubblicazione del 1994
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