Un esagerato consumo di proteine animali, grassi saturi ed uno scarso apporto di vitamine e sali minerali contenuti in alimenti esclusivamente di tipo vegetale, favoriscono a lungo termine il sovrappeso, la comparsa di disturbi metabolici (disregolazione del metabolismo glucidico e lipidico), intestinali (stipsi, cattiva digestione, ecc.) e costituiscono l'avvio verso le malattie cronico-degenerative. Essendo la scienza dell'alimentazione entrata con vigore nelle nostre case attraverso i principali mass-media, dovremmo aspettarci che ognuno di noi abbia ormai acquisito un certo "bagaglio personale".
Di fatto però le informazioni diffuse sui progressi compiuti restano spesso note solo agli addetti ai lavori poiché, talvolta per esigenze di spinta di commercio, possono giungere in modo distorto, in grado di produrre effetti e conseguenze dannose.
Il problema principale è quindi quello di fare coincidere il presupposto di una sana e corretta alimentazione necessaria ed indispensabile per i propri bambini con i ritmi attuali e le numerose esigenze della famiglia.
Occuparsi di alimentazione in epoca pediatrica significa avere una chiara conoscenza del fabbisogno alimentare del bambino nelle varie epoche di vita per fornirgli la qualità e la quantità di alimenti necessari per la sua crescita.
Secondo le più recenti acquisizioni, alimentazione vuol dire fare prevenzione: ovvero analizziamo per vari punti le tappe evolutive dell'alimentazione.
Se durante il primo anno di vita vengono forniti fino all'eccesso consigli nutrizionali, dopo il 2°-3° anno di vita il bambino viene troppo velocemente integrato nelle abitudini nutrizionali della famiglia, perdendo così di vista l'educazione alimentare necessaria al nucleo familiare ed al bambino. E' infatti il momento in cui il bambino impara ad apprezzare il cibo, a gustarlo, a masticarlo, imparando a consumare gradatamente gli stessi alimenti degli adulti.
Il fabbisogno di vitamine e di calcio viene sovente tralasciato in questa epoca di vita: l'abbandono del biberon per l'uso della tazza, invoglia nel bambino a conoscere le bevande alternative consumate dal nucleo familiare (thé zuccherato, succhi di frutta, caffè, bibite addizionate con gas) non sempre valide dal punto di vista nutrizionale. Se il bambino non è opportunamente sorvegliato nell'assunzione di queste bevande il loro consumo rischia di diventare da occasionale ad abitudinario, ad ingiusto svantaggio del latte vaccino.
Il latte fresco semi-magro (più conosciuto come parzialmente scremato) è un alimento di importanza fondamentale, che proprio per la ricchezza di vitamine, proteine ad alto valore biologico, minerali sarebbe utile per tutta l'infanzia continuare ad assumere. Ricordiamo che non è necessario far bollire il latte prima di consumarlo e per una adeguata assunzione sarebbero necessari almeno 500 ml al giorno suddivisi tra il pasto mattutino e quello pomeridiano. Buone abitudini da acquisire da parte dei genitori, sarebbero quindi quelle di aggiornarsi come continuare ad alimentare il proprio bambino, quali merende prediligere, quante ore sono necessarie per una corretta digestione prima di introdurre un nuovo alimento. I genitori dovrebbero inoltre con l'esempio stimolare il bambino ad avere una corretta igiene orale, a fare uso dello spazzolino da denti e del filo interdentale, per impedire la formazione del tartaro e della carie, spesso conseguenza di un eccessivo consumo di zuccheri semplici (zuccherini, caramelle, cioccolato).
A questo proposito ricordiamo che tra le acque minerali disponibili in commercio vi sono alcune qualità ricche di fluoro: senza grosse difficoltà prima dell'acquisto si possono valutare i dati analitici riportati sull'etichetta delle confezioni e sceglierne una di quelle che contengono fluoro e calcio, ai livelli sotto riportati:
FLUORO 0,3-1,5 mg/l
CALCIO >100 mg
Periodo scolare.
E' stato ampiamente documentato che l'esordio di comportamenti alimentari considerati a rischio o comunque non adeguati coincide con l'inserimento scolastico del bambino: il cambiamento delle abitudini di vita, lo studio, l'inserimento in un gruppo, l'impegno costante richiesto ed il nuovo tipo di relazione con la famiglia spesso coincidono con un cambiamento delle abitudini alimentari, dei gusti, delle preferenze verso determinati alimenti.
Uno dei maggiori problemi è quello dei fuori-pasto a base di prodotti industriali, della loro collocazione nella dieta e del loro valore nutrizionale (inteso come apporto di energia e di sostanze nutrienti).
L'industria conserviera attualmente offre una vasta gamma di merendine sicure sotto il profilo igienico e per il corretto impiego di additivi, ma caratterizzate da un'elevata quota di grassi e calorie.
Anche se il loro abituale consumo non deve essere criminalizzato riteniamo che sia meglio non farne ampio uso. Durante la merenda è una buona abitudine non incoraggiare l'assunzione di alimenti davanti la televisione o durante il gioco con videogames, poiché oltre a correre il rischio di ingerire innavertitamente abbondanti quantità di alimenti ricchi di grassi (patatite, popcorn, noccioline, ecc) vengono meno il piacere di stare insieme e di gustare il cibo e di imparare ad avvertire il senso di sazietà.
Se è vero che nel periodo scolare le funzioni digestive del bambino in condizione di buona salute sono ormai sviluppate, la dentatura in parte decidua e in parte permanente è quasi completa, e quindi si può dire che il bambino può alimentarsi come gli adulti, non è vero che il bambino può mangiare la stessa quantità di alimenti che assumono i suoi genitori: in base alla fascia d'età fino al periodo adolescenziale si considerano determinate porzioni (vedi tabella).
ESEMPIO DI DISTRIBUZIONE EQUILIBRATA DEI PASTI |
|||
EPOCA |
colazione 17% |
||
EPOCA SCOLARE |
colazione 10% |
Una corretta alimentazione prevede non solo una distribuzione equilibrata di energie e nutrienti, ma un ricco consumo di cereali, pesce, legumi, vegetali, frutta, spesso poco compatibili con le frenetiche abitudini di vita.
Anche la conoscenza di alcuni METODI DI COTTURA RAPIDI può essere un valido strumento per una corretta alimentazione: il forno a microonde, la cucina alla piastra, alla griglia, al cartoccio in forno, o con la vaporiera associati ad una accurata spezzettuatura degli alimenti, offrono il vantaggio di una maggiore conservazione del patrimonio minerale e vitaminico ed evitano la scomparsa di validissimi alimenti (quali ad esempio pesce, verdure, legumi) dalle nostre tavole, che con altri metodi tradizionali di cottura richiederebbero maggior tempo di preparazione.
Qualora fosse possibile concedersi ritmi più tranquilli ricordiamo che dedicando più tempo alla presentazione degli alimenti in tavola, cercando di esaltare il colore, l'odore, la consistenza del cibo, oltre a carpire la curiosità del bambino, potremmo contribuire a valorizzare l'atto del mangiare, in quanto il cibo non è solo mezzo per nutrirsi ma soprattutto un momento relazionale con l'ambiente.
Accenniamo in ultimo come tappa finale al periodo della pubertà: date le numerose problematiche ad essa correlate, che meriterebbero uno spazio a parte, ricordiamo solo che siamo ancora in epoca evolutiva e quindi si dovrebbe sorvegliare l'alimentazione dei ragazzi. In generale si sa che è più difficile influenzare la dieta degli adolescenti che quella dei bambini.
Più facilmente evitano i pasti in casa (considerati spesso meno gustosi e poco sociali), per consumare volentieri in gruppo snacks ed alimenti preconfezionati (pizzette, toasts, tramezzini, gelati industriali) a basso valore nutritivo, che per effetto cumulativo espongono a stati di carenza di ferro, calcio e proteine nobili (quelle provenienti da carne, pesce, latte, uova).
A volte seguono diete vegetariane, macrobiotiche o comunque fortemente sbilanciate per paura di ingrassare... A nostro avviso sebbene il coinvolgimento diretto dell'adolescente nell'alimentazione sia difficile, probabilmente se inquadrato nel tentativo di personalizzare l'alimentazione per prevenire l'obesità, e per rendere più efficiente la prestazione fisica nell'attività sportiva, può stimolare un maggiore interesse, aiutare a sviluppare un proprio patrimonio di coscienza alimentare e raggiungere così l'obiettivo finale di diminuire l'incidenza di malattie cronico-degenerative.
QUALI MERENDINE CONSUMARE CON ATTENZIONE A MERENDA |
- alimenti conservati (merendine, gelati, budini, tipo industriale |
ORE 16 Spiedini di frutta fresca
|
Paola SARNI
Maja DI ROCCO
Alessandra REBOLINO
Divisione Pedriatria II
Istituto G. Gaslini
Genova
< Prec. | Succ. > |
---|