Alimentazione ed escursioni I parte

Martedì 30 Novembre 1999 00:00
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L'uomo si nutre per favorire la crescita corporea, per produrre l'energia necessaria per vivere (per la propria attività fisica e mentale), per rimpiazzare le perdite giornaliere di materiale organico. Le sostanze contenute nei cibi e che ci nutrono si chiamano: proteine, zuccheri grassi, sali minerali, vitamine. grassi più che energia forniscono calore, sono privi di acqua, difficili da digerire e le energie fornite si possono utilizzare solo dopo molto tempo, sono sconsigliati negli sforzi leggeri ed è preferibile prenderli in considerazione solo per gite di più giorni.
Anche per le
proteine, che svolgono un compito di costruzione della muscolatura, non è il caso di preoccuparsi eccessivamente. Infatti, se l'alimentazione familiare è corretta ed il loro apporto è abituale, anche se non ne dovessimo ingerire (carne, formagi, uova) con il cibo che portiamo in gita, si possono benissimo reintegrare già col pasto serale.
Le sostanze più importanti per le normali escursioni di un giorno sono quindi gli "
zuccheri o carboidrati", l'acqua, i sali minerali e le vitamine. I carboidrati (pane, riso, grissini, pasta, biscotti, crackers, fette biscottate ed anche marmellata, miele, torrone, uvetta, patate, legumi, carote, per non citare che gli alimenti più ...dotati) sono fonte di energia rapidamente utilizzabile, ma che altresì si esaurisce con una certa rapidità per cui è opportuno programmarne un reintegro per 90-120 minuti. Inoltre è bene precisare che l'impegno richiesto dalle escursioni di alpinismo giovanile in bassa o media montagna, supera di poco quello profuso giornalmente da ragazzi normali che si dedicano abitualmente a giochi all'aria aperta o ad un minimo di attività motoria, non sedentari insomma. L'esperienza ci insegna invece che i problemi nutrizionali, insorgono normalmente a causa delle errate abitudini alimentari delle famiglie che, rispetto alle escursioni, si possono così riassumere:
•Colazioni scarse ed insufficienti
•Eccessiva quantità di cibo e poco variata data al figlio per la gita (esempi: panini imbottiti di "milanese",e "salumi")
•Errata raccomandazione di bere poco: la colazione della mattinata della gita deve essere abbondante ed a base di cibi facilmente digeribili: thè zuccherato o yogurt, pane tostato o biscotti o torta, burro, marmellata o miele, frutta.
Nello scegliere gli alimenti da portare bisogna sempre tenere conto delle condizioni atmosferiche e della stagione in cui si effettua la gita. Ricordatevi che con il cattivo tempo si riesce a mangiare solo quello che veramente piace e stimola. Portare quindi quello che più vi piace d'accordo, ma senza esagerare. Preferite i cibi cotti al forno a quelli fritti per ragioni di digeribilità .
Qualche suggerimento oltre i soliti panini imbottiti: il polpettone, la torta pasqualina, l'insalata di mare, l'insalata di riso da arricchire con qualche cosa di appetitoso a seconda della stagione (es. uova sode, wurstel, dadini di prosciutto, gruviera, olive, carote, sedano, piselli, finocchi, fave, ecc.), verdura ripiena cotta al forno, "calzone". Però ripeto, o una cosa o l'altra. Non dimenticatevi i biscotti per gli spuntini e soprattutto tanta frutta e verdura fresca che sono apportatrici di sali minerali, vitamine ed acqua, quindi contribuiscono ad attenuare gli stimoli della sete. In montagna è meglio mangiare spesso ma poco per volta. Durante l'escursione è bene abituarsi alla frequente introduzione di cibo per non rischiare la crisi di fame. Le energie introdotte con i carboidrati della colazione, garantiscono "combustibile" solo per i primi 60-90 minuti di gita. Sono pertanto indispensabili opportuni "rifornimenti" prevedendoli per lassi di tempo non superiori alle due ore. Le quantità ingerite devono essere modeste: occorre non appesantire troppo lo stomaco, non impegnarlo eccessivamente nella digestione per evitare di dover concedere tempo al conseguente necessario riposo. Infatti l'organismo impegnato nella digestione non può metterci a disposizione le piene capacità degli altri organi e addirittura la respirazione viene ostacolata dall'eccessiva alimentazione. Un'abitudine che è bene acquisire al più presto è quella di tenere a disposizione nei taschini della camicia (in modo da poterli consumare senza imporre una sosta al gruppo per doverli cercare nello zaino) alcuni pezzetti di cioccolato fondente, prugne secche, caramelle dure, confetti, un pacchettino di cracker; saranno sufficienti per i piccoli spuntini di tutta la gita. Quindi, come i cibi che contengono grassi, anche le pastiglie e le bevande energetiche, il fruttosio, il destrosio, i pacchi di frutta secca, riservatele alle escursioni di più giorni o lasciateli agli "Escursionisti Esperti" che effettuano gite ben più lunghe e faticose di quelle dell'Alpinismo Giovanile.

 


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