Movimento e protezione

Martedì 30 Novembre 1999 00:00
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SEDENTARI 0 SPORTIVI Ovvero movimento, sport e salute Non sempre movimento, sport e salute costituiscono un trinomio effettivamente esistente. Tutti noi siamo abituati a muoverci, a fare un po'di sport ma sovente in modo irregolare, talvolta irrazionale, qualche volta insomma sport non è sinonimo di salute. Più spesso inoltre il nostro vero atteggiamento non è essere sportivi ma piuttosto sedentari. Ecco che l'indicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui il movimento è certezza di una migliore qualità di vita, di una salute duratura, di un benessere fisico e mentale dalle radici antiche, talora è disatteso. Sono in molti, oggi, a considerare il sedentarismo una vera e propria malattia che va curata... una condizione sociale che costituisce il più subdolo attentato alla salute. La vita troppo sedentaria infatti può portare a gravi difficoltà di circolazione, quindi a scarsa ossigenazione, all'obesità , alla perdita di tono muscolare e di elasticità . Sono problemi troppo spesso sottovalutati, come sottovalutato è il fatto che possono verificarsi perdite di riflessi e di coordinazione, di destrezza e forza, anche nei movimenti più comuni: sembra strano, ma il sedentario è estremamente portato agli infortuni che riguardano muscoli, ossa ed articolazioni. Il movimento dunque è il più semplice dei rimedi: vince l'obesità , favorisce la circolazione e l'ossigenazione, rallenta l'invecchiamento e migliora la struttura muscolare. NOI E LA MACCHINA Amore e odio per un mezzo che ormai ci appartiene totalmente; nessuno sa più vivere senza l'auto; camminare per molti è un ricordo di quando erano bambini; l'auto, la moto, il bus ecc. sono "indispensabili" per andare in ufficio, a Messa, alla partita ... insomma ci si muove sempre meno a piedi ma... attenzione, per la nostra salute costituiscono un pericolo in più. Già solo salire e scendere frequentemente dall'auto rappresenta un utilizzo costante del ginocchio sinistro che, al momento dell'uscita dalla macchina, funge da leva per sollevare l'intero peso della persona. Inoltre la guida prolungata o l'utilizzo di mezzi pubblici in scarse condizioni di confort e su percorsi talvolta accidentati, sottopongono il corpo a continue vibrazioni ed a movimenti oscillatori ripetuti che obbligano i muscoli della colonna vertebrale a sforzi e a movimenti anomali. Ecco che i dolori alla schiena non si fanno attendere e poco per volta assumiamo una posizione leggermente incurvata; questo atteggiamento va sempre più accentuandosi nel tempo perchè più stiamo "curvi" più stiamo "bene", ma più arrechiamo danno alla nostra spina dorsale e... più la colonna vertebrale è danneggiata e più siamo "costretti" a stare curvi. In caso di scarsa attitudine al movimento ed al corrispondente ampio impiego di macchina o mezzi pubblici è bene proteggere la nostra schiena con cinture elasto-compressive che tendono a mantenerci nel giusto "assetto". INSUFFICIENZA VENOSA una prerogativa di chi? Potrebbe sembrar logico che fosse presente solo in chi si muove poco o è particolarmente grasso, invece difetti circolatori si possono riscontrare anche in chi fa sport. Ovviamente le motivazioni sono diverse ed opposte; nel caso di chi si muove poco, l'insufficienza è dovuta allo scarso stimolo che i muscoli esercitano sul sistema circolatorio. Gli sportivi invece ne soffrono proprio per l'eccessivo &pagina2=sforzo a cui i muscoli in continuo movimento sottopongono il sistema venoso. Va inoltre ricordato che i disturbi circolatori sono spesso ereditari. Una circolazione deficitaria e rallentata determina un aumento della pressione venosa con conseguente danno alle valvole venose; il paziente si lamenterà di gambe pesanti, di gonfiore alle caviglie sovente accompagnati da disturbi di carattere dermatologico. Il disturbo, presente in ambedue i sessi, è più diffuso tra le donne dove un ruolo importante viene giocato dalle gravidanze e dall'assunzione di farmaci a base di estrogeni. Il consiglio del medico è essenziale, quando il disturbo è di una certa entità , ma si può evitare di raggiungere stadi di vera e propria malattia utilizzando per tempo e nei dovuti modi gambaletti o calze a compressione graduata. PUNTI DEBOLI DEGLI SPORTIVI... ...cerchiamo di scoprirli Lo sport, per quanto utile ed importantissimo, può causare problemi alla muscolatura che in alcuni punti specifici può risentire dell'eccessivo esercizio fisico. Naturalmente più l'allenamento è carente più si presentano i rischi però attenzione... i pericoli aumentano ancora maggiormente se la fatica fisica non è ben equilibrata e diventa eccessiva. E' QUINDI SEMPRE NECESSARIO: - evitare la fatica eccessiva ed il superallenamento, - attuare un periodo di pre-riscaldamento prima di iniziare l'attività agonistica vera e propria, - in caso di incidente attendere una completa guarigione e superare un periodo di allenamento prima di riprendere l'attività agonistica. CONTUSIONI Provocarsi contusioni è possibile sia da parte di chi fa sport sia di chi placidamente se ne resta in casa. Le contusioni sono l'effetto di un trauma diretto senza lacerazione della cute; comprendono una gamma di lesioni che va dall'infiltrazione ematica del muscolo alla frammentazione e necrosi di alcuni fasci muscolari. Molto più rare sono le contusioni tendinee, per la facilità con cui il tendine sfugge all'agente traumatico. Si manifestano essenzialmente con dolore locale, difficoltà o impossibilità a contrarre il muscolo. La terapia immediata consiste nell'applicare impacchi freddi (ghiaccio) per alcune ore per accelerare l'emostasi e ridurre il dolore. Successivamente è bene applicare pomate fibrinolitiche ed eventualmente fasciare con una benda leggermente elastica. DISTORSIONI Una brusca caduta o un'improvvisa torsione possono provocare una distorsione. Ne conseguono dolore intenso, gonfiore, alterazione apprezzabile dell'articolazione. A seconda della gravità è bene utilizzare un tutore (cavigliera, ginocchiera, polsino ecc) o immobilizzare con una benda elastica. Successivamente raffreddare la parte con ghiaccio; ciò serve ad alleviare il dolore e a ridurre il gonfiore. Non è da escludere un controllo radiologico per accertare eventuali rotture dell'articolazione interessata. Non vanno soprattutto sottovalutati gli incidenti domestici; proprio in casa sovente si hanno le conseguenze più gravi. Se invece si è in campo a fare una partita e la distorsione è alla caviglia, è bene restare fermi alcuni minuti; se il dolore &pagina3=non è forte, se non aumenta muovendo la caviglia, se l'articolazione è stabile, allora si può riprendere a giocare. Se invece il dolore permane intenso o, peggio ancora, se aumenta muovendo la caviglia, bisogna rinunciare alla partita e ricorrere al medico. Nel frattempo è opportuno continuare ad applicare il ghiaccio. STRAPPI Gli strappi sono stiramenti eccessivi di una parte della muscolatura; riguardano più facilmente i muscoli lunghi (gamba) sovente in concomitanza a fratture. I sintomi sono dolore improvviso e forte, colorazione livida, gonfiore. LE PRIME CURE DA PRESTARE SONO: sollevare l'arto dell'infortunato al di sopra del livello del corpo in modo da diminuire il flusso sanguigno; fasciare con benda elastica e applicare ghiaccio. Se l'infortunato si rialza è bene sorreggerlo per evitargli sforzi all'arto colpito. Una radiografia di controllo può essere opportuna. IN FARMACIA BENDE ELASTICHE A BASSA TENSIONE Hanno il compito di contenere, proteggere e sostenere la zona che avvolgono. Si utilizzano soprattutto nell'ambiente sportivo in caso di slogature, lussazioni, strappi. Possono essere sostitutive di altri coadiuvanti elastici (cavigliere, ginocchiere ecc.) purchè si sappiano applicare correttamente. Nello sport sono impiegate in occasione di contusioni o in alcuni casi di frattura; in flebologia per fasciature contentive di gambe affette da varici. CALZE 0 GAMBALETTI ELASTICI Sono prodotti in modo tale da effettuare una compressione differenziata nei diversi tratti della gamba. Il loro impiego ha lo scopo di ridurre il ristagno venoso che si va creando in gambe che soffrano di varici o semplicemente arti in cui le valvole venose si siano indebolite; si ha così sollievo e il paziente ha la sensazione di gambe meno "pesanti". Vengono principalmente impiegate in caso di flebiti, trombosi o tromboflebiti, linfedema, trattamenti sclerosanti ecc. CAVIGLIERE ELASTICHE E/O TERMICHE Sono impiegate in occasione di dolori articolari, strappi e distorsioni o per riprendere l'attività sportiva dopo un certo periodo di inattività ; svolgono azione di sostegno aiutando il ripristino della normale funzione articolare. Le versioni termiche vengono preferite in caso di disturbi di origine reumatica, infiammazione dei legamenti, gonfiori post traumatici. CINTURE ELASTICHE E/O TERMICHE Prevengono il mal di schiena e ne è consigliato l'impiego soprattutto da parte delle persone che svolgono attività molto impegnativa per la loro colonna vertebrale (frequente uso della macchina, impiego di compressori o comunque di apparecchiature che comportino una costante vibrazione). La versione termica è chiaramente più idonea alla stagione invernale o anche in altro periodo dell'anno per le persone che sono soggette a sudare trovandosi facilmente in corrente d'aria. GINOCCHIERE ELASTICHE E/O TERMICHE Sono impiegate per proteggere ginocchia soggette a reggere carichi articolari in condizioni statiche e dinamiche in modo da mantenere un movimento fisiologico dell'articolazione. In ambiente sportivo, oltre che come preventivo, sono impiegate anche dopo distorsioni o strappi. La versione termica è di utilizzo preferenziale in caso di dolori reumatici e/o articolari, gonfiori post traumatici, contusioni, infiammazione dei legamenti. &pagina4= POLSIERE ELASTICHE E/O TERMICHE Sono ampiamente utilizzate nell'ambiente sportivo per prevenire borsiti e tendiniti e per fornire un sostegno al polso dopo interventi chirurgici o ingessature. Sono normalmente regolabili in modo da modificare la compressione a seconda delle necessità . Le versioni termiche si impiegano quando sia necessario anche l'apporto di calore.