Come e quando fare sport

Martedì 30 Novembre 1999 00:00
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L'attività fisica in età evolutiva
L'importanza della pratica dell'esercizio fisico nei bambini non costituisce certamente una novità ma anzi tale attività è ormai considerata una componente fondamentale per lo sviluppo globale (psico-fisico) di una persona.
Il problema è come tale esercizio vada impostato, tenendo conto di quale sia il grado di sviluppo delle varie qualità motorie dovuto sia a fattori di crescita sia fisiologici nell'età evolutiva.
Il concetto fondamentale da tenere presente è che il bambino non deve essere considerato un adulto piccolo.
Se lo si considerasse tale basterebbe allora ridurre e adeguare per il bambino la stessa attività che viene svolta dall'adulto.
Al contrario, vediamo che tra le varie attività motorie che devono essere svolte in età precoce alcune effettivamente possono essere le stesse praticate dall'adulto ma soltanto ridotte, altre devono essere assolutamente evitate, altre ancora devono essere esaltate e quindi essere relativamente maggiori nel bambino rispetto all'adulto.
Tappe temporali dello sviluppo motorio
1)- periodo neonatale:
1-3 mesi di vita
Fase dei movimenti massivi incontrollati

2)- età dell'allattamento:
4-12 mesi
Fase dell'acquisizione dei primi movimenti coordinati


3)- prima infanzia:
1-3 anni
Fase dell'acquisizione delle prime forme polivalenti di movimento


4)- età prescolare:
3-6 anni
Fase del perfezionamento di varie forme di movimento e dell'acquisizione dei primi movimenti combinati


5)- prima età scolare:
6-10 anni
Fase dei rapidi progressi della capacità di apprendimento motorio


6)- seconda età scolare:
10/11-11/12 anni(femmine)
10/11-12/13 anni (maschi)
Fase delle migliori capacità di apprendimento motorio nella fanciullezza

7)-prepubertà :
11/12-13/14 anni (femmine)
12/13-14/15 anni (maschi)
Fase della ristrutturazione delle capacità e delle abilità motorie

8)- adolescenza:
13/14-17/18 anni (femmine)
14/15-18/19 anni (maschi)
Fase della stabilizzazione dell'accentuarsi delle differenze tra i sessi e della crescente individualizzazione

9)- età adulta:
1° età adulta: 18-30 anni
età media adulta 30-45 anni
arda età adulta 45-65 anni
età adulta avanzata dai 65 anni in poi

Nello schema precedente sono descritte le varie fasi di sviluppo motorio: da esso si può capire come non solo sia sbagliato considerare un bambino come un piccolo adulto, ma è sbagliato considerare anche un bambino di 10 anni come uno di 4-5.
Ogni fase, cioè, ha particolari caratteristiche di sviluppo motorio e limiti fisiologici da rispettare. Un tipo di attività che si addica ad una certa fase può anche non essere adatta ad un’altra.
Di questo, naturalmente, devono sempre tener conto gli operatori sportivi quando programmano il tipo di attività da far svolgere.
Accrescimento corporeo
La crescita corporea non avviene in modo uniforme.
Per quel che riguarda il peso e la statura, ad esempio, alterna periodi in cui la velocità di crescita della statura è maggiore di quella del peso e viceversa.
Questa modalità di accrescimento è detta disarmonicità staturo-ponderale.
Si hanno cioè dei periodi di allungamento (proceritas) e dei periodi di ingrossamento (turgor). (V. Scheda 2)
Da ciò si capisce, ad esempio, come sia frequente che verso i 7 anni i genitori siano preoccupati perché vedono il proprio figlio troppo magro e, viceversa, a 11 anni siano preoccupati perché lo vedono grassottello: ciò è da considerarsi, entro certi limiti, normale.

Scheda 2
ACCRESCIMENTO CORPOREO:
disarmonicità staturo-ponderale

Tali periodi coincidono con le seguenti età :

1)- TURGOR PRIMUS:2-4 anni
In questo periodo si osserva un ingrossamento corporeo notevole, formazione di depositi di grasso, rallentamento crescita staturale.
2)- PROCERITAS PRIMA:5-7 anni
In questo periodo si raggiunge dapprima un equilibrio tra statura e peso (in genere è verso i 6 anni che un bambino è ben proporzionato, quasi un adulto in miniatura). Verso la fine di questo periodo si ha invece un notevole incremento staturale, tanto che si hanno corporature molte volte gracili.
3)- TURGOR SECUNDUS:8-11 anni
In questo periodo si raggiunge nuovamente una condizione di equilibrio verso gli 8-9 anni mentre in seguito si assiste ad un rallentamento della crescita staturale mentre il peso aumenta notevolmente. E' come se l'organismo volesse accumulare energia in vista dello sforzo da compiere durante lo stadio di sviluppo puberale.
4)- PROCERITAS SECUNDA: pre-pubertÃ
Questa fase si presenta ad età diverse nei due sessi e varia da soggetto a soggetto. Per questo è difficile stabilire, ad esempio, se un ragazzo è alto o basso, magro o grasso, in questo periodo solo basandosi sul rilevamento del peso e dell'altezza: ciò potrebbe essere dovuto semplicemente ad un ritardo o ad un anticipo della maturazione puberale.
Comunque, grosso modo, si può fissare questo periodo tra i 12 e 14 anni per i maschi e tra gli 11 e i 13 per le femmine. Esso è caratterizzato da un enorme incremento staturale al quale non segue un proporzionato aumento di peso. Di conseguenza il corpo assume un aspetto sgraziato, gracile, dovuto anche al fatto che il grosso aumento di statura che si verifica deriva soprattutto dall'allungamento degli arti inferiori.
5)- TURGOR TERTIUS: post-pubertÃ
Questa ultima fase è caratterizzata dal rallentamento della crescita staturale e da un aumento del peso corporeo che è sostanzialmente diverso nel maschio e nella femmina.
Mentre, infatti, nel maschio esso è dovuto soprattutto all'aumento delle masse muscolari, nella femmina è dovuto in maggior parte all'aumento del tessuto adiposo che si localizza nella regione mammaria, ai fianchi e nella parte inferiore dell'addome.

Capacità motorie
Secondo uno schema ormai accettato possiamo dire che le principali capacità motorie sono 5:
1)- Forza
2)- RapiditÃ
3)- Resistenza
4)- Mobilità articolare
5)- Capacità coordinative

Le prime 3 (forza, rapidità e resistenza) sono dette anche capacità condizionali in quanto sono determinate da processi energetici; le capacità coordinative sono invece determinate da processi che controllano e regolano il movimento;
la mobilità articolare è infine definita come una capacità motoria che sta a metà fra le coordinative e le condizionali. Questa divisione è, in realtà , di tipo didattico. Le varie capacità motorie non sono infatti divise in compartimenti stagni, ma sono legate tra loro, per cui molte volte lo sviluppo di una capacità motoria passa attraverso il miglioramento di un’altra.
Nella scheda 3 sono descritte brevemente alcune loro caratteristiche. La conoscenza del modo in cui si sviluppano è un altro punto fermo di cui si deve tener conto nel programmare l'attività fisica in età evolutiva.

FORZA
Raggiunge il massimo dello sviluppo verso i 20-25 anni nei maschi e verso i 15-18 anni nelle femmine.
Un aumento significativo nell'evoluzione della forza si ha a cominciare dagli 11-12 anni, cioè dall'inizio della fase puberale, in quanto è a questa età che si ha un aumento degli ormoni sessuali anabolizzanti ai quali è probabilmente correlata l'evoluzione stessa della forza. Per questo motivo tale evoluzione è diversa nei maschi e nelle femmine, in quanto rimane uguale per i due sessi fino a circa 12 anni, per poi aumentare significativamente nei maschi.
In base a quanto detto è bene che una preparazione fisica diretta ad incrementare la forza non sia effettuata prima che siano in atto i fenomeni biologici che permettono di sfruttare a pieno gli stimoli allenanti e perciò non dovrebbe essere effettuata prima dei 12-13 anni nelle femmine e prima dei 13-14 anni nei maschi.

RAPIDITA'
Raggiunge il massimo verso i 12 anni.
E' una dote fortemente correlata al Sistema Nervoso Centrale, per cui, maturando tale sistema verso i 12 anni, si può affermare che essa raggiunga il suo massimo sviluppo, verso tale età .
Quindi è utile che i ragazzi vengano allenati alla rapidità attraverso degli esercizi che stimolino lo sviluppo del S.N.C. e cioè attraverso giochi di destrezza, agilità , velocità che comprendano esercizi brevi ma di intensa rapidità .


RESISTENZA
La dote della resistenza è quella determinata dalla potenza aerobica, ed è quella che consente di mantenere il massimo lavoro per un lungo tempo.
La potenza aerobica è uguale nei maschi e nelle femmine fino ai 13 anni, poi nelle femmine diviene inferiore di circa il 30%.
Il massimo di tale potenza si raggiunge verso i 18 anni. La possibilità di effettuare dei lavori di resistenza è diversa a seconda delle fasce di età .
Diciamo che essi possono essere svolti a partire dai 5-6 anni e che già verso gli 8 anni i bambini raggiungono un livello di resistenza che è molto buono e quindi sono in grado di sopportare carichi di lavoro aerobico prolungato. Va però considerato che per i bambini i lavori sono molto più gravosi in quanto la mancanza di coordinazione neuromuscolare fa sì che gran parte della potenza aerobica vada persa in movimenti inutili e dispendiosi.

MOBILITA' ARTICOLARE
Con essa si intende la capacità di eseguire movimenti di grande escursione.
Essa è definita come una capacità motoria parzialmente condizionata dalla coordinazione in quanto è a metà tra le capacità condizionali e coordinative.
Alla base, cioè, di tale caratteristica ci sono sia fattori condizionali anatomici, tipo la struttura ossea delle articolazioni, l'estensibilità dei legamenti, l'ampiezza della capsula articolare, sia fattori coordinativi, in quanto la maggiore o minore ampiezza articolare dipende anche dalla capacità di rilassamento muscolare nel sistema agonista-antagonista.
E' una capacità motoria che deve essere sviluppata in età precoce, quindi è bene insistere molto su di essa fino all'età puberale, dai 7 agli 11 anni, cercando soprattutto di curare il numero più grande possibile di articolazioni.

CAPACITA' COORDINATIVE
Dai 6 ai 12 anni si ha la più rapida ristrutturazione delle capacità coordinative.
Con essa si intende la capacità di dosare gli impegni muscolari in base ai movimenti da eseguire.
Una buona parte di questa capacità è correlata agli aspetti psichici dell'atto da compiere, aspetti che in alcuni casi sono addirittura preminenti e decisivi. Questa dote deve essere sviluppata in età precoce e tale sviluppo è tanto più efficace quanto più gli esercizi sviluppano tutte le capacità in modo variato e dinamico.
L'importante è cercare di variare e rinnovare il più possibile gli stimoli esterni.
E' opinione ormai accettata che le ripetizioni continue di un esercizio siano di grande efficacia all'inizio per poi diminuire con l'aumentare dell'automatizzazione.
Bisogna che ci sia un ininterrotto apprendimento di nuove abilità e variazioni dal contenuto sempre nuovo, tanto che se un soggetto non apprende per lunghi periodi gesti nuovi perde parzialmente la capacità di assimilare.

MECCANISMI ENERGETICI
I meccanismi energetici presenti nell'organismo sono, schematicamente, 3:
1)- MECCANISMO ANAEROBICO-ALATTACIDO
2)- MECCANISMO ANAEROBICO-LATTACIDO
3)- MECCANISMO AEROBICO
Nella scheda 4 cerchiamo di spiegare in cosa consistano questi meccanismi energetici, mentre nella scheda 5 riassumiamo le differenze esistenti tra i bambini e gli adulti riguardo la loro utilizzazione.



scheda 4
L 'ENERGIA PER COMPIERE I MOVIMENTI
I movimenti avvengono perché i muscoli si contraggono.
Perché questo succeda, è necessario che esista un composto, presente nei muscoli, in grado di sprigionare energia sufficiente a farli contrarre.
Tale composto, ad alto potenziale energetico, in grado di accumulare e liberare energia si chiama ATP (adenosintrifosfato).
Infatti, l'ATP presente nel muscolo, grazie a una reazione chimica, produce l'energia necessaria a far contrarre il muscolo.
La quantità di ATP esistente è insufficiente perché la contrazione muscolare possa durare a lungo in quanto le scorte sono minime: è necessario, quindi, che esso si riformi.
La prima ricarica può essere fatta utilizzando un altro composto presente nel muscolo: il CP (creatinfosfato).
Anche questo composto produce energia per poco tempo: possiamo dire che il tempo totale di energia fornita da questi due composti, ATP e CF, è inferiore ai 10 secondi.
In ogni caso questo tipo di energia è detta di tipo ANAEROBICO- ALATTACIDO, e cioè non utilizza ossigeno e non forma acido lattico.
Se il movimento, e quindi la contrazione muscolare, deve durare più a lungo, l'organismo utilizza, per riformare ATP, lo zucchero (il glucosio), decomponendolo attraverso una serie di reazioni chimiche.
Questo processo chimico avviene soprattutto attraverso due strade: se c'è fretta che si riformi ATP, durante cioè sforzi ad alta intensità (per esempio i 400 metri piani), questo avviene in assenza di ossigeno, mentre avviene in presenza di ossigeno se il movimento è a bassa intensità (per esempio la maratona) e cioè se il tempo di ricarica concesso è abbastanza lungo.
Nel primo caso si utilizzerà un'energia di tipo ANAEROBICO-LATTACIDO: la ricarica dell' ATP avviene in assenza di ossigeno e comporta la produzione di acido lattico il quale, essendo appunto un acido, fa sì che i muscoli, con tutti i loro enzimi, lavorando in un ambiente sfavorevole (acido) non possano lavorare a lungo a quella intensità .
Nel secondo caso si utilizzerà , invece, un'energia di tipo AEROBICO: qui la ricarica dell'ATP avviene con processi energetici che utilizzano l'ossigeno. Tale condizione permette che il lavoro possa durare molto a lungo, a patto che l'intensità non superi una condizione di equilibrio tra l'ossigeno che può essere introdotto e quello che serve per bruciare gli zuccheri.

scheda5
MECCANISMI ENERGETICI: differenze tra adulti e bambini
MECCANISMO ANAEROBICO-ALATTACIDO
E' ormai accertato che non esistono differenze significative tra gli adulti e i bambini per quel che riguarda questo meccanismo, sia per quel che riguarda il suo allenamento sia per la sua utilizzazione.
Si può pertanto concludere che, anche dal punto di vista energetico, i bambini possono cimentarsi in sforzi di breve durata ad alta intensità .

MECCANISMO ANAEROBICO-LATTACIDO
Per quel che riguarda questo meccanismo che consente di effettuare sforzi ad alta intensità protratti nel tempo esistono notevoli differenze tra gli adulti e i bambini.
Nei soggetti in età evolutiva non possono essere raggiunte alte concentrazioni di lattato ematico, per cui si deve ritenere che è sbagliato sottoporre i ragazzi ad attività fisiche che coinvolgano tale tipo di meccanismo energetico.
Essendo una qualità che comincia a svilupparsi a cominciare dai 14 anni, raggiungendo il massimo intorno ai 20, appare inutile che i ragazzi svolgano degli esercizi fisici intensi e protratti in quanto non sono ancora predisposti a sopportarli.

MECCANISMO AEROBICO
Di tale meccanismo abbiamo già parlato a proposito della resistenza.
Riassumendo ciò che è stato detto prima possiamo affermare che il bambino è potenzialmente capace di sopportare carichi di lavoro anche prolungati, effettuati in regime aerobico, relativamente uguali a quelli degli adulti.
Le difficoltà che si presentano sono soprattutto di natura psicologica in quanto per svolgere un lavoro di resistenza è necessaria quasi sempre una notevole concentrazione psichica.
Bisognerebbe che il lavoro fosse proposto in modo tale da essere accettato dal ragazzo senza che ciò gli crei delle difficoltà dovute alla mancanza di motivazione.


REGOLE DI EDUCAZIONE MOTORIA IN ETA' EVOLUTIVA
sono da evitare:
1)-Sforzi di lunga durata e di grande intensità (che coinvolgano cioè il meccanismo Anaerobico-Lattacido)
2)-Sforzi che comportino contrazioni muscolari intense, con carichi eccessivi.

devono essere eseguiti:
1)-Attività di tipo breve ed intenso (che coinvolgano cioè il meccanismo Anaerobico-Alattacido)
2)-Attività che incrementino gradualmente la resistenza con esercizi lenti e prolungati
3)-Esercizi che favoriscano gli adattamenti respiratori
4)-Esercizi che aumentino il tono dei muscoli in generale e in particolare di dorso collo e addome
5)-Esercizi che favoriscano la mobilità articolare

devono essere esaltate:
Tutte quelle attività adatte a stimolare e perfezionare il più possibile le proprietà coordinative.

L’età più adatta per iniziare lo sport
Arti Marziali: 8-10 anni
Basket: 8-10 anni
Calcio: 8-10 anni
Canoa: 10-12 anni
Ciclismo: 12-14 anni
Equitazione: 12-14 anni
Ginnastica art.: 6-8 anni
Hockey: 10-12 anni
Nuoto: 6-8 anni
Pallanuoto: 10-12 anni
Pallavolo: 8-10 anni
Rugby: 10-12 anni
Scherma: 8-10 anni
Sci Alpino: 5-6 anni
Sci di fondo: 7-8 anni
Tennis: 8-10 anni
Vela: 12-14 anni

CONSIDERAZIONI FINALI
Abbiamo visto che esistono differenze notevoli tra adulti e bambini e tra questi, durante le varie età , per quel che riguarda lo stato di maturazione fisico, fisiologico e, naturalmente, psicologico.
Di questo deve sempre tener conto l'operatore sportivo che si occupa di attività fisica in età evolutiva.
Cercheremo quindi, per concludere, di rispondere ad alcune domande che spesso ci si pongono quando si intende avviare un bambino alla pratica sportiva: quale sport è meglio praticare? esiste uno sport "completo"? a che età può essere iniziato un certo sport ?
Lo sport completo, che sia cioè in grado di sviluppare tutte le doti motorie in maniera completa, a nostro avviso, non esiste.
Ogni sport ha delle proprie caratteristiche che tendono a far migliorare alcune capacità motorie mentre altre non vengono sviluppate.
Ai fini di una educazione motoria di base completa, la pratica di qualsiasi sport va quindi integrata con esercizi complementari.
Tuttavia, aldilà di un'educazione motoria completa di base, da compiere nei primi anni, i cui principi fondamentali riassumiamo nella scheda 6, è possibile, secondo noi, poter intuire quale sia lo sport che più si addice alle caratteristiche di un bambino che voglia praticare un'attività sportiva.