alpinismo: un aiuto da ordine e pulizia (prima parte)

Martedì 30 Novembre 1999 00:00
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Dai rotocalchi l'alpinismo viene presentato come un esercizio di alta acrobazia riservato a barbuti superuomini di tempra eccezionale. Dall'uomo della strada esso è visto come un'attività sportiva estremamente pericolosa nella quale si cimentano tipi grossolani ed alquanto maleodoranti.

 

Quali sono le parti del corpo di cui dobbiamo preoccuparci di più?
piedi-mani
A buon diritto pretendono dall'escursionista attenzioni e cure veramente particolari; infatti, se trascurati, sarebbero causa di sofferenze non indifferenti.
Come altre parti del corpo, anche i piedi producono umori e secrezioni protettive, che è errato eliminare con eccessivi lavaggi e l'uso di saponi non neutri. Quando però i piedi sono stati "impegnati" è utile provvedere ad un giornaliero lavaggio con sapone neutro e spazzola. Devono essere asciugati bene soprattutto fra le dita ed è opportuno eseguire un accurato controllo delle loro condizioni generali.
Nel caso si riscontrassero screpolature fra le dita o sul tallone, calli, duroni, microtraumi alla base delle unghie, vesciche od altro è opportuno intervenire cercando di eliminare le cause ed i danni conseguenti. Chi soffre di eccessiva sudorazione dovrà procurarsi anche polveri opportunamente medicate, con cui cospargere i piedi per mantenerli freschi e combattere gli odori poco gradevoli.
Chi avesse problemi di macerazione della pelle fra le dita dei piedi, deve preoccuparsi che la parte lesa sia mantenuta il più possibile asciutta.
Per cui dopo aver cosparso con polveri medicate le lesioni, è consigliabile inserire tra le dita, una striscia di garza sterile, che agevolerà il ricambio dell'aria ed eviterà il peggiorare della situazione. Per evitare questi fastidi, la prevenzione è rappresentata dal cambiare ogni giorno non solo le calze, ma anche le scarpe. La preferenza va data alle calzature con la suola di cuoio (maggiore traspirazione), mentre le scarpette da ginnastica, quelle in materiali sintetici o con suole di gomma o simili, vanno usate il tempo strettamente necessario al loro impiego specifico; quindi, se possibile, evitate.
Programmate inoltre:
periodico taglio delle unghie (almeno nella settimana che precede la gita);
periodici pediluvi (con bicarbonato di sodio, o meglio, con sali medicati) e successivi massaggi con creme che nutrano la pelle e ne mantengano l'elasticità .
E sempre parlando di unghie è bene sottolineare che è consigliabile provvedere affinché anche quelle delle mani siano sempre tagliate e ben curate per evitare che si scheggino o si rompano proprio durante l'escursione, procurando noiosi ed a volte dolorosi contrattempi.
viso e labbra
Vanno nutriti con le apposite creme non solo durante la gita, ma soprattutto prima. L'esposizione al sole ed alla brezza montana asciugano, inaridiscono, screpolano la nostra pelle e le nostre labbra. Dobbiamo preoccuparcene e prevenire il possibile guaio imparando ad usare abitualmente e giornalmente creme idonee; ciò vale soprattutto nelle giornate ventose, nella stagione fredda o quando si è ad alte quote. Ai maschi che già si radono consigliamo di sostituire il dopobarba liquido con quello in crema.
denti e orecchie
Anche senza dover superare i 2000 metri ed affrontare l'alta montagna, il freddo può farsi sentire ugualmente sia su itinerari particolarmente esposti al vento o non esposti al sole, sia, ovviamente, nella stagione invernale. E' allora che anche una piccola carie nascosta può diventare insopportabile. Come al pari insopportabile sarà il dolore provocato da un tappo di cerume in un orecchio e scatenato dal semplice passaggio veloce di quota (auto, funivia, ecc.) o da un rapido mutamento della pressione atmosferica.
Per denti e orecchie è quindi indispensabile una visita di controllo almeno ogni 6 mesi, meglio se prima di una gita particolare o di un soggiorno in media od alta montagna.
Per gli
occhi il pericolo è costituito dall'esposizione ai raggi UV (ultravioletti) che, se potenziati dall'eventuale riverbero della neve, possono diventare particolarmente pericolosi.
La prevenzione consiste nell'acquisto e nell'uso di un "buon" paio d'occhiali. I modellì più validi sono muniti di protezioni laterali e sono indispensabili se nell'escursione è previsto di calpestare la neve.
Il taglio delle unghie
Non a tutti le unghie crescono con la stessa rapidità , per cui ognuno di voi dovrà , col tempo, stabilire il proprio scadenzario. Una buona regola sarebbe comunque quella di fare questa operazione nella settimana che precede l'escursione, anche se le unghie non sono molto lunghe. Dovete imparare a fare da soli questo intervento, che non è difficile, ma al quale è bene dedicare il tempo dovuto, perchè è molto importante farlo nel modo giusto.
Dotatevi di un tronchesino, di una limetta metallica a punta arcuata e di una lima per unghie del tipo "diamant" con manico. Dopo aver tenuto i piedi a bagno almeno 20 minuti, onde dar modo alle unghie più dure di diventare un poco plastiche e quindi di non scheggiarsi durante il taglio, asciugatevi e sistematevi in un posto dotato di buona illuminazione. Ad esempio: nel vostro bagno, sedetevi su di uno sgabello ed appoggiate alternativamente i piedi sul bidet che curerete di illuminare con una lampada da tavolo (all'occorrenza munita di prolunga), da appoggiare o su un altro sgabello o sul coperchio del water, se è vicino. Col tronchesino, quindi, procedete al primo ltaglio, per togliere la parte eccedente, poi ad un ulteriore taglio, più accurato e definitivo. Dapprima operando sui due alluci, poi sulle rimanenti dita. Successivamente, con l'accessorio a punta arcuata, effettuate la pulizia sia sotto che attorno alle unghie.
Per ultimo procedete ad un'accurata limatura, per dare uniformità al taglio ed eliminare quelle asperità che si impiglierebbero nelle calze. A conclusione procedete ad un energico massaggio dei piedi, usando una crema nutriente.
Se pensate che l'intervento descritto sia per voi troppo complicato, vi consiglio di prenotare una seduta da un pedicure. Questo professionista è l'unico che sappia risolvere come conviene ogni problema dei piedi. Osservate con attenzione come lui procede ed impadronitevi del metodo.
l'acqua è preziosa
L'acqua che si porta in escursione rappresenta una riserva preziosa anche per interventi di ordine preventivo che vanno oltre il semplice bere per togliersi la sete e per ristabilire l'equilibrio idrico del nostro corpo.
Infatti, quando fa troppo caldo, non solo è indispensabile bere, ma è altresì importante prevenire i colpi di calore. Per cui, se non se ne può disporre in altro modo (pozze, ruscelli, neve), può essere più conveniente riservare un poco del contenuto della nostra borraccia, per bagnare il copricapo di tela con cui ci difendiamo dai raggi diretti del sole. Oltre a rinfrescarci la testa, nel momento in cui la bagnamo, otterremo un sollievo per tutto il tempo in cui il berrettino resterà umido.
L'evaporazione dell'acqua che impregna il copricapo, infatti, provoca un costante raffreddamento della testa in quanto il passaggio, dallo stato liquido allo stato gassoso dell'acqua riscaldata dal sole, genera una reazione termica durante la quale la parte sottostante al liquido che evapora cede calore.
È per lo stesso principio che molte borracce vengono rivestite con panno che, se bagnato ed esposto al sole, dà il via alla fase dell'evaporazione, durante la quale avviene l'assorbimento di calore della borraccia, il cui contenuto pertanto si mantiene fresco.
L'acqua inoltre è assai preziosa per i primissimi interventi curativi di escoriazioni e di piccole ferite.
Durante le escursioni, sia per disattenzione nel maneggiare coltellini ed altri oggetti taglienti, o nell'aprire scatolette di cibo, ma molto più facilmente a seguito di banali cadute durante i giochi all'aria aperta, è facile che i ragazzi si procurino escoriazioni e ferite più o meno lacere. Il primo intervento da fare è quello di lavare con abbondante acqua la parte lesa, cercando, con l'aiuto di un fazzoletto pulito, ma meglio ancora con della garza sterile, di eliminare ogni più piccola parte di corpi estranei che, a seguito dell'infortunio, potessero essersi introdotti nella ferita (parti di cibo, terriccio, pietruzze, schegge, ecc.).
I giovani si devono persuadere che questo intervento, anche se un poco doloroso, è assolutamente necessario, direi indispensabile per una completa e rapida guarigione.
Se questi elementi estranei non si eliminano completamente con la pulizia che precede la medicazione, si renderà obbligatorio un ulteriore intervento per toglierli, poichè altrimenti la ferita non guarisce. A volte l'oggetto incluso nella ferita può addirittura causare infezione, il che comporta ulteriori e ripetuti interventi sulla parte lesa, ovvero un tempo più lungo per guarire e, naturalmente, la conseguente necessità di assumere medicine (vi sono gradite le iniezioni?).
I giovani devono convincersi a lasciarsi fare un'accurata pulizia, consci che sopportato quel fastidioso, ma breve intervento e quel poco di dolore, tutto sarà finito con la successi va medicazione.
Ricordatevi che l'acqua è preziosa: non sprecatela!
La montagna fa bene a tutti, grandi e piccini, giovani ed anziani, purché venga avvicinata con buon senso.

 


Per tutta una serie di ragioni, in parte ambientali (purezza della natura inconlaminata grandiosità del paesaggio, salubrità dell'aria), in parte fisiologiche (fatica fisica stress connesso con il superamento delle difficoltà ), l'alpinismo è in realtà una delle attività ricreative più belle, più sane, più tonificanti" (Dieter Seibert).
La possibilità di far attività fisica all'aria aperta in montagna è quanto di meglio si possa consigliare a chi deve rigenerarsi dalle "fatiche" dello studio e del lavoro.
E' bello passeggiare sui sentieri dei nostri monti, immersi nella fragranza delle essenze mediterranee ed allietati dalle mille tonalità dei fiori in primavera o dai caldi colori del bosco in autunno.
Teniamo però sempre presente che la montagna è un severo banco di prova per il nostro organismo. Per cui diventa un po' meno bella allorché, durante una gita, compaiono malesseri anche modesti, anche banali, ma comunque in grado di impedirci di godere a pieno dei piaceri che un'escursione nella natura sa offrire.
La prevenzione dell'escursionista e dell'alpinista inizia con l'imporsi un elementare comportamento igienico e sanitario idoneo ad evitare l'insorgere di tali malanni ed a garantire la piena efficienza fisica.