LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

Venerdì 03 Agosto 2007 10:38
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Le cause meccaniche in particolare, e tra queste le compressioni croniche, prolungate nel tempo, sono responsabili delle cosiddette sindromi nervose "da intrappolamento". Sono questi quadri clinici secondari alla compressione di un nervo nel suo decorso periferico in corrispondenza di canali anatomici (tunnel, logge), delimitati da piani ossei, muscolari o fasciali.
La sindrome del tunnel carpale è senz'altro la sindrome da intrappolamento dei nervi periferici più frequente e conosciuta, assumendo un rilievo epidemiologico non indifferente.
Nella fase iniziale la sindrome del tunnel carpale si manifesta con un tipico formicolio riferito alle prime tre-quattro dita della mano. Questo formicolio è dapprima sgradito, intermittente, determinato o accentuato da alcune posizioni (lavori manuali, mani sul volante durante la guida, flessione del polso), ma diviene dopo un certo periodo di tempo doloroso e molesto, soprattutto durante la notte. Questa fase può durare alcuni anni, con scomparsa del disturbo nei mesi estivi e maggiore evidenza con le variazioni stagionali.
Dopo un intervallo più o meno lungo dall'esordio (mesi-anni), il sintomo formicolio-dolore si trasforma nella sensazione di una mano dura, secca, insensibile ("come se fosse di legno" riferiscono i pazienti).
Nelle fasi più tardive si assiste alla perdita della forza, della sensibilità e delle abilità manuali: la mano viene percepita come gonfia ed impacciata ed il paziente non riesce a raccogliere monete, aprire la borsetta, tenere un ago per cucire, ecc. Durante le ore notturne il dolore può essere particolarmente importante e difficilmente dominabile L'aspetto della mano può arrivare al quadro di "mano di scimmia" e presentare caratteristiche distrofiche soprattutto a livello degli annessi cutanei (distrofia ungueale).

EZIOPATOGENESI
Da cosa è determinata
Questa è una malattia dovuta alla compressione del nervo mediano a livello del polso, all'interno di un canale osteofibroso, detto appunto tunnel carpale ). Tale Tunnel, costituito da un pavimento osseo e da un "tetto" fibroso (rappresentato dal legamento trasverso del carpo), risulta rigidamente inestensibile ed ospita, oltre al nervo mediano, tutti e nove i tendini flessori delle dita. E' chiaro che, in condizioni di aumento del contenuto o di riduzione della capacità del tunnel carpale, il primo a farne le spese é proprio il nervo mediano, deputato all 'innervazione sensitiva delle prime tre-quattro dita ed a parte dell’innervazione motoria intrinseca del pollice.
Esami Paraclinici
Un rapido accenno agli esami utili in caso di dubbio diagnostico, spesso indispensabili in fase preoperatoria:
-Radiografie standard e mirate
-Elettromiografia e studio della velcità di conduzione sensitiva e motoria del nervo
-Ecografia, TAC o Risonanza Magnetica Nucleare in casi di dubbia eziologia dove si sospetti la presenza di masse occupanti spazio.
Terapia
Nella prima fase, o fase irritativa, la terapia medica può essere tentata tenendo presente che, solitamente, i risultati sono incostanti ed i benefici sono teporanei. Il paziente deve essere mantenuto sotto osservazione ripetendo eventualmente gli esami elettrofisiologici dopo 2-3 mesi ( elettromiografia e velocità di conduzione nervosa).
Nelle fasi più avanzate risulta purtro­po indispensabile il trattamento chirurgico decompressivo che offre, secondo la nostra esperienza ed in linea con i dati della letteratura mondiale i migliori risultati.
Un intervento eseguito con la dovuta tecnica (apertura del tunnel carpale mediante sezione del legamento trasverso del carpo, sinovialectomia nelle forme di tenovaginalite ipertrofica, neurolisi esterna del nervo mediano quando questo appaia strozzato nella sua guaina) ed un po' di accortezza, per esempio praticando un' incisione estetica (ovvero palmare pura), generalmen­te ci permette di ottenere ottimi risulta­ti in tempi relativamente brevi .
Per completezza bisogna ricordare che, in alternativa alla chirurgia tradizionale, è stata recentemente proposta la decompressione endoscopica del nervo mediano, tecnica che, in mani veramente esperte, pare possa dare apprezzabili risultati.
Bisogna tuttavia precisare che tale tipo di trattamento, praticato attraverso una mini-incisione al polso, riduce l'inter­vento alla sezione del legamento tra­verso del carpo rischiando in tal modo non soltanto di rappresentare una ter­pia sintomatica, ma anche di aumentare l'incidenza di patologie iatrogene e, quel che é peggio, di far passare inosservate patologie importanti per la vita del paziente.

Schematicamente possiamo dividere i fattori causali della sindrome del tunnel carpale in:

A) Cause che riducono la capacità del tunnel carpale
-sclerosi del legamento trasverso del carpo
-esiti di fratture del polso consolidate in malposizione o con formazione abbondante di callo
-acromegalia
B) Cause che comportano un aumento di volume del contenuto
-lesioni infiammatorie o degenerative dei tendini o delle guaine:
=tenovaginalite dei tendini flessori( la condizione di gran lunga
più frequente)
=gotta
=ispessimento delle guaine sinoviali nei pazienti sottoposti a
dialisi
-anomalie qualitative o quantitative di tendini e muscoli
-anomalie vascolari
-osteofiti, cicatrici tendinee, esito di pregresse lesioni
-tumori o forme similtumorali

Giulio Rossi Ortopedico
Pubblicazione del 1996