TONSILLECTOMIA CON BISTURI AD ULTRASUONI

Giovedì 29 Marzo 2007 09:23
Stampa

In ambito pediatrico queste evenienze costituiscono per i famigliari, ma anche per il chirurgo, momenti di estrema tensione emotiva.
La tonsillectomia tradizionale è una procedura che viene eseguita in un campo operatorio più o meno emorragico, con continui tamponamenti ed aspirazioni del sangue.
Questo "semplice" distacco della tonsilla con la sua capsula dalla loggia tonsillare, ha visto quindi i chirurghi sempre alla ricerca di nuove tecniche che potessero garantire una più facile esecuzione in un campo operatorio ben "controllabile".
A tale scopo, negli ultimi dieci-quindici anni, sono state introdotte nella pratica chirurgica alcune nuove tecnologie:
- elettrocoagolatore bipolare
- tonsillectomia per microdissezione (microscopio)
- laser (C02 e KTP)
- Coblator plasma (radiofrequenza)
Tutte queste metodiche presentano, effettivamente, vantaggi importanti dal punto di vista della emorragia intraoperatoria (dato di non poca importanza), ma si rivelano poi discretamente più dolorose nel post­operatorio per una cicatrizzazione e riepitelizzazione più tardive. Infatti tali tecniche hanno in comune il fatto che la loro azione si esplica attraverso un meccanismo termico sul tessuto, che raggiunge sempre, e spesso supera, i 100-130°C. Tale effetto danneggia, più o meno in profondità, i tessuti della loggia tonsillare; ciò spiega il maggior dolore, e la più lunga convalescenza, rispetto alla tecnica tradizionale.
Da circa tre-quattro anni è sempre più utilizzato, nella chirurgia tonsillare, il bisturi ad ultrasuoni, che, rispetto alle strumentazioni precedenti, riesce a "lavorare" a temperature prossime ai 50°C, riducendo in tal modo grandemente il danno dei tessuti circostanti.
Questo strumento, mediante una vibrazione a 55.500 cicli/secondo, non visibile
all' occhio umano, oltre a sezionare i tessuti, riesce contemporaneamente a "sigillare" i vasi sanguigni.
Il chirurgo, attraverso un semplice, lento movimento di "spelatura" della capsula tonsillare dalle aderenze che la legano alla loggia, riesce a staccare perfettamente e completamente tutta la tonsilla, in un campo veramente esangue. Dato comune fra coloro che già utilizzano questo bisturi è, poi, certamente il minor "stress" intraoperatorio del chirurgo stesso.
La scarsissima perdita di sangue durante l'atto chirurgico è un dato ancor più importante, soprattutto in ambito pediatrico. Per quanto concerne il dolore, i benefici sono solo parziali, anche se non da sottovalutare, soprattutto per le prime 48 ore. La nostra esperienza ci permette di affermare che l'utilizzo del bisturi ad ultrasuoni rende l'intervento chirurgico di tonsillectomia molto più sicuro per il paziente e decisamente meno "preoccupante" per il chirurgo.

Antonio CORTI
 Fabrizio SALAMANCA
Specialisti in Otorinolaringoiatria e
Patologia Cervico-Facciale
Via Canova 25
Tel. 02.3490283
Pubblicazione Gennaio 2005